Pure in Valle d’Aosta grande cordoglio per Benedetto XVI Il Papa che in vacanza a Les Combes suonava il pianoforte

Pure in Valle d’Aosta grande cordoglio per Benedetto XVI Il Papa che in vacanza a Les Combes suonava il pianoforte
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«Invito tutti i fedeli della diocesi a pregare per il papa emerito Benedetto XVI perché il Signore lo accolga presso di sé ricompensando le fatiche apostoliche di colui che si presentò al mondo al momento della sua elezione come “semplice, umile lavoratore nella vigna del Signore"».

Il vescovo di Aosta monsignor Franco Lovignana ricorda così Papa Joseph Ratzinger, scomparso nella mattinata di sabato scorso, 31 dicembre. Una celebrazione in suo suffragio è stata organizzata in cattedrale ad Aosta mercoledì alle 18.

«La diocesi di Aosta ricorda con commozione i tre brevi periodi di vacanza che volle trascorrere nella nostra Valle nel 2005, nel 2006 e nel 2009. - aggiunge Franco Lovignana - Indimenticabili per la nostra memoria di Chiesa, ma anche per il magistero universale in esse contenuto le parole che Benedetto XVI pronunciò nella chiesa di Introd incontrando il clero della diocesi il 25 luglio 2005 e poi nell'omelia ai vespri in Cattedrale il 24 luglio 2009».

E sul sito della Diocesi di Aosta viene riportata una parte di quest'ultima omelia perché considerata «di grande attualità per la situazione che il mondo sta vivendo. Rispondendo alla domanda sul perché Cristo avesse dovuto soffrire per salvare il mondo, affermava: 'Era necessario perché nel mondo esiste un oceano di male, di ingiustizia, di odio, di violenza, e le tante vittime dell'odio e dell'ingiustizia hanno il diritto che sia fatta giustizia. Dio non può ignorare questo grido dei sofferenti che sono oppressi dall'ingiustizia. Perdonare non è ignorare, ma trasformare, cioè Dio deve entrare in questo mondo e opporre all'oceano dell'ingiustizia un oceano più grande del bene e dell'amore. E questo è l'avvenimento della Croce: da quel momento, contro l'oceano del male, esiste un fiume infinito e perciò sempre più grande di tutte le ingiustizie del mondo, un fiume di bontà, di verità, di amore. Così Dio perdona trasformando il mondo ed entrando nel nostro mondo perché ci sia realmente una forza, un fiume di bene più grande di tutto il male che può mai esistere"».

Cordoglio per la scomparsa del Papa emerito Benedetto XVI anche da parte dei presidenti della Regione, Erik Lavevaz, e del Consiglio Valle, Alberto Bertin, a nome dell'intera comunità valdostana.

«Il suo legame con la nostra terra - dichiarano - è stato profondo e si è consolidato nel corso delle sue tre vacanze trascorse ad Introd nelle estati del 2005, 2006 e 2009 durante le quali ha potuto ammirare i nostri paesaggi e godere dell'affetto dei valdostani. Soggiorni che considerava necessari per ritemprare il corpo e lo spirito, dedicandosi alla preghiera, alla lettura nel silenzioso contatto con la natura».

Don Ugo Reggiani, parroco di Introd, ricorda «di aver conosciuto un uomo che ama la chiesa, che ha sacrificato la sua vita per la chiesa. E che si è assunto il compito di diventare Papa, che per la sua umiltà non avrebbe voluto. Tendenzialmente, rispetto a Giovanni Paolo II, era piuttosto schivo, non amava mostrarsi, era abituato a leggere, scrivere, suonava il pianoforte - amava Mozart - anche perchè in Vaticano sicuramente non ne aveva il tempo».

Papa Ratzinger è cittadino onorario di Introd, gli fu conferita la cittadinanza onoraria nel 2009 ma la cerimonia non si tenne poiché il Pontefice si ruppe un polso cadendo nel suo appartamento durante la villeggiatura. Alla fine gli fu consegnata a Natale dello stesso anno a Roma nel mese di dicembre dopo l’udienza onoraria. A consegnarla fu il compianto sindaco Osvaldo Naudin accompagnato dal consiglio comunale, da una delegazione dei sindaci della Valdigne e da una rappresentanza del Consiglio Valle guidata dall’allora presidente della Regione Augusto Rollandin e dal presidente del Consiglio Alberto Cerise, dal senatore Antonio Fosson e dall’onorevole Roberto Nicco.

«Considero la decisione del Consiglio Comunale di Introd - disse Papa Ratzinger nel riceverla -, che ha voluto annoverarmi tra i cittadini onorari della propria Comunità, come un segno di affetto di tutti gli Introleins e degli abitanti dell’intera Valle d’Aosta, che sempre mi hanno riservato un’accoglienza calorosa e cordiale e, al tempo stesso, discreta e rispettosa del mio riposo. Ora posso dire, a maggior titolo di essere di casa ad Introd, questa deliziosa località alpina, cui mi legano lieti e grati ricordi e un sentimento di particolare vicinanza spirituale».

«Papa Ratzinger, a differenza del suo predecessore Papa Wojtyla, - ricorda Vittorio Anglesio sindaco di Introd - era molto più tranquillo e durante le sue vacanze stava di più nella casa di Les Combes. Una passeggiata che faceva volentieri era quella che lo conduceva alla panchina bianca, vicino alla colonia, un “belvedere” che si affacciava su Aosta e sui ghiacciai. Sapevamo che era amante della musica, per allietare il suo soggiorno nella casa dei salesiani gli avevamo portato un pianoforte».

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