Prove Invalsi, la Valle d’Aosta è sopra la media nazionale

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Livelli alti, sopra la media nazionale anche quando sono meno buoni, paragonabili alle scuole del nord est: la restituzione delle prove Invalsi - ieri, venerdì 21 luglio, in Biblioteca regionale - ha disegnato una scuola valdostana in buona salute, dove sono di rilievo anche i tecnici e i professionali. «Da quest’anno siamo tornati agli esami di stato completi, con il 96.6 per cento di ammessi alla maturità, promossi in 27 con 100 e 6 con lode. - ha commentato l’assessore Jean-Pierre Guichardaz, con delega al sistema educativo - Oltre il 90 per cento dei diplomati ha ottenuto anche la Certification per il francese. È diminuita la dispersione implicita, cioè chi si diploma ha anche le competenze richieste, ma dobbiamo leggere con attenzione i dati delle prove standardizzate. La media è sopra quella nazionale, con alcune criticità su cui stiamo ragionando».

Fragilità ed eccellenze

I più deboli sono gli studenti degli indirizzi professionali, i migliori vengono dal liceo scientifico. Stupisce l’aumento degli allievi di seconda elementare che rimangono nei livelli 1 e 2 cioè non adeguati, oltre il 30 per cento sia in italiano che in matematica, ma lo stesso si riscontra anche nella altre regioni del nord ovest, come Piemonte e Lombardia, e in molte altre. «Bisogna ragionare sullo storico. - ha spiegato la sovraintendente agli Studi Marina Fey - Anche se siamo abituati a risultati altissimi nella scuola primaria, questi valori più bassi possono indicare una debolezza che arriva dalla scuola dell’infanzia, che i ragazzi testati hanno frequentato nel periodo Covid».

In quinta elementare sono molto alti i risultati in italiano, superiori alla media nazionale e di molte regioni settentrionali, e in inglese, dove nella lettura il 90 per cento degli allievi raggiunge il previsto livello A1 (principiante). Restano oltre il 40 per cento i livelli bassi, non sufficienti, in matematica, ma questo accade anche nella maggior parte delle regioni. Alla fine delle medie, dove le prove sono obbligatorie per essere ammessi all’esame di terza anche se non influiscono sui voti, i livelli sono tutti sopra le medie nazionali: in italiano e in matematica le fragilità restano sotto il 30 per cento, in ingese la media è molto al di sopra di quella nazionale, per il livello atteso A2 (elementare).

Passando alle superiori, gli alunni di seconda superano ampiamente le medie nazionali, mentre resta sul 30 per cento il numero di studenti che restano ai livelli bassi 1-2 (il 36 per cento in matematica). I risultati migliori sono quelli dei licei classici, scientifici e linguistici, mentre nei professionali, anche se la metà degli studenti (il 70 per cento in matematica) non supera il livello 2, si resta in alto rispetto alla media nazionale. Nella classe della maturità, dove l’Invalsi è ancora requisito di ammissione senza fare media, i risultati restano ben sopra le medie nazionali, mentre i livelli non sufficienti restano tra i più bassi in Italia, sul 30-36 per cento. Sono sopra la media nazionale anche i risultati nell’inglese, livello B2 - intermedio/alto.

«Stiamo lavorando anche sull’orientamento. - ha concluso l’assessore Jean-Pierre Guichardaz - Abbiamo aperto un tavolo con il collega Bertschy, su formazione e lavoro, per capire dove sfocia il percorso scolastico dei ragazzi e prevenire patologie, come quelle alimentari, che possono seguire a fragilità e senso di fallimento scolastico».

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