Protocollo di intesa per verificare la documentazione presentata al fine di ottenere le borse di studio
La Struttura politiche educative della Regione e il Comando territoriale della Guardia di Finanza hanno stipulato un Protocollo di intesa a tutela del diritto allo studio.
L’accordo si colloca tra le iniziative finalizzate a perseguire obiettivi di equità sociale, a tutela delle fasce più deboli che per esercitare il diritto allo studio hanno effettiva necessità delle risorse pubbliche messe a disposizione dalla Regione.
Hanno firmato il protocollo Danilo Riccarand, in rappresentanza della Struttura politiche educative, e il comandante territoriale colonnello Nicola Bia, in rappresentanza delle Fiamme Gialle.
Nel dettaglio, la Regione si impegna, per il prossimo triennio, a fornire alla Guardia di Finanza, quale forza di polizia economico-finanziaria a competenza generale, specializzata nella tutela della spesa pubblica nazionale ed unionale, input informativi qualificati di cui sia venuta a conoscenza, in ragione delle funzioni esercitate, selezionati sulla scorta di preliminari approfondimenti e utili per la prevenzione e la repressione di irregolarità, frodi e abusi di natura economico-finanziaria.
«I reparti valdostani del Corpo, potendo disporre di dati e informazioni puntuali, grazie all’attuazione di un efficace scambio informativo, - precisa una nota della Regione - potranno intervenire andando a riscontrare la veridicità della documentazione prodotta per la richiesta delle borse di studio universitarie, assicurando che siano destinate agli studenti che ne abbiano effettivamente diritto».
Si tratta di una collaborazione che si inserisce nel più ampio contesto di prevenzione degli abusi economico-finanziari che possono danneggiare l’efficacia delle misure a sostegno del diritto allo studio degli studenti capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi.
L’atto formalizza a livello regionale una collaborazione già stabilita a livello nazione a giugno, a Roma, con la sottoscrizione di un analogo Protocollo tra il Ministero dell'Università e Ricerca e il Comando generale del Corpo.