Protesta dei trattori ad Aosta, “non è stato un flop”

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«Difendiamo l'eccellenza italiana dagli interessi delle multinazionali e da una politica incapace di reagire. Per noi è stata una piccola grande vittoria perché il messaggio che doveva passare è andato a buon fine». Lo scrivono Monica Glassier, Sabrina Marando e Stefano Cisco, promotori delle manifestazioni svoltesi la scorsa settimana ad Aosta contro le politiche agricole dell'Unione Europea.

«Ci è spiaciuto molto vedere come ancora oggi ciò che conta di più sono i like e il numero dei partecipanti - prosegue la nota - senza soffermarsi abbastanza sul perché di queste azioni. Ogni presenza è stata fondamentale e non importa non essere stati in molti, a noi non interessano i numeri, bensì il messaggio da portare, ovvero che l'Ue, attraverso l'agenda 2030, disintegrerà il nostro Paese. Non importa se c'erano pochi agricoltori e allevatori e non siamo contro nessuna associazione di categoria, siamo semplicemente cittadini liberi che sono stati contattati da un allevatore e pertanto abbiamo deciso di dare il nostro contributo perché la battaglia che abbiamo iniziato 3 anni orsono, riguarda anche l'agricoltura e la nostra alimentazione in generale. Successivamente siamo stati contattati da altri operatori del settore agricolo ma con rammarico solo in 4 hanno partecipato».

«Non era la “protesta dei trattori” bensì una protesta di cittadini valdostani liberi, a sostegno dell’agricoltura, quindi in difesa dell'alimentazione e delle eccellenze italiane. - proseguono i promotori - Teniamo inoltre a puntualizzare che noi non abbiamo mancato di rispetto a nessuno pertanto non abbiamo nessun problema con le associazioni di categoria, rispettiamo i contributi che spettano a questo settore ma non accettiamo le parole di accuse nei nostri confronti. Perché ciò che è emerso, relativamente al fatto che "qui in Valle gli agricoltori ed allevatori stanno bene", non sono parole nostre, di noi organizzatori, bensì parole riportateci da alcuni operatori del settore interessato. Siamo persone che amano la propria terra, il cibo sano, persone che pretendono una sanità che funzioni davvero, visto le innumerevoli tasse che paghiamo e siamo lavoratori che pretendono dignità nei contratti nazionali del lavoro, considerato che sono tra i più bassi d'Europa! Relativamente al manifesto “Giu’ le mani dai bambini" è importante ricordare che noi manifestiamo contro le direttive dell'agenda 2030 che vedono, anche, strane teorie proprio legate ai bambini. Abbiamo riflettuto molto sul risultato ottenuto e ne siamo fieri, nonostante i numeri».

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