Prosegue l’impennata di contagi alla vigilia di una Pasqua blindata

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È una Pasqua “blindata” in zona rossa, quella che si appresta a vivere anche la Valle d’Aosta. Per oggi, sabato 3, domenica 4 e lunedì 5 aprile il nuovo decreto prevede restrizioni come a Natale. È quindi consentito andare a trovare parenti o amici una volta al giorno e in massimo 2 persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi). Intanto continua il virus continua a correre in Valle d'Aosta. Secondo il bollettino di ieri, venerdì 2 aprile nelle ultime 24 ore sono stati rilevati 115 nuovi casi positivi a fronte di 475 persone sottoposte a tampone. Il totale dei contagiati è di 998, 69 in più di giovedì 1° aprile. Aumentano i ricoverati all'Ospedale regionale “Umberto Parini”: sono 66, di cui 10 in Terapia intensiva. Da registrare anche un decesso (il totale sale a 426). I guariti sono 45. La situazione epidemiologica nella nostra regione è compatibile con uno scenario di tipo 3: «Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo». Tra le altre regioni, solo la Campania ha uno scenario così complesso. Sette giorni fa in Valle d'Aosta era di tipo 4: «Situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo». Il dato emerge dal monitoraggio regionale del Ministero della Salute riferito alla settimana tra lunedì 22 e domenica 28 marzo. L'indice Rt puntuale scende a 1,52 (era 1,75) e passa a “moderata” la classificazione complessiva del rischio (era “moderata ad alta probabilità di progressione”). I nuovi casi segnalati sono stati 475 (erano 296). La Valle d'Aosta è inoltre l'unica regione in cui è superiore al 50 per cento la probabilità di arrivare all'utilizzo di tutti i posti letto attivabili sia in area medica (dove la soglia critica è al 40 per cento) sia in terapia intensiva (soglia al 30 per cento). si tratta di una proiezione a 30 giorni, mantenendo invariata la trasmissibilità del virus. Ecco perché è in corso la conversione di Chirurgia generale nel quarto reparto Covid dell'Ospedale regionale “Umberto Parini di Aosta”. I sanitari hanno iniziato a trasferire altrove i ricoverati, in modo da poter arrivare a offrire fino a 30 posti letto dedicati a pazienti Covid positivi. Ma qual è il principale meccanismo di trasmissione del virus? Secono il dottor Salvatore Bongiorno, che coordina gli operatori del contact tracing e del monitoraggio per l'Usl della Valle d'Aosta, «I contagi avvengono soprattutto in ambito familiare e nella cerchia di amici. Le visite in casa, i festini, i pranzi e le cene sono in assoluto le situazioni in cui il virus si diffonde di più». Il dottor Salvatore Bongiorno a tal proposito aggiunge: «Ricordo di un incontro tra famiglie, nell'ottobre scorso. Ognuna delle 12 persone presenti alla cena era poi risultata positiva. A contagiare tutti era stata la nonna, che l'indomani era emersa come la prima sintomatica». Situazioni che si verificano anche «In questi ultimi giorni, nonostante la zona rossa». Risalire a eventi come feste private e grandi tavolate di amici e parenti però non è semplice. «Spesso c'è reticenza anche da parte delle persone a segnalare i reali contatti. Ormai dopo un anno sono ben addestrate a quel che è opportuno, secondo il loro punto di vista, dire o non dire». Quindi accade che «Ce ne accorgiamo dai dati che rileviamo. Magari dal luogo di residenza piuttosto che dalle relazioni di parentela. Così scopriamo che sono contatti stretti che non erano stati segnalati».

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