Processo Geenna, la difesa: «Un’inchiesta senza prove»

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Con l'intervento dell'avvocato Guido Costabile, legale delle’ex consigliere al Comune di Aosta Nicola Prettico, è ripreso lunedì scorso, 31 maggio, nel Tribunale di Torino il processo d'Appello per l'operazione Geenna sulle presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta in Valle d'Aosta. Il legale ha cercato di smontare l'impianto accusatorio, impostando il suo intervento sull'aspetto giuridico del procedimento, portando in aula numerose sentenze, tra cui quella di Cassazione su “Mafia Capitale”. Secondo l’avvocato Guido Costabile non sussisterebbero gli estremi per parlare di criminalità organizzata e, a suo avviso, le testimonianze dei pentiti sarebbero «Vaghe, generiche e spesso inattendibili». Inoltre l’avvocato Guido Costabile ha sostenuto non sono emersi “reati sentinella” - come armi o prove concrete della forza intimidatoria e della capacità di assoggettamento della cosidetta locale ‘ndranghetista aostana - e non esisteva nemmeno un programma criminale condiviso tra tutti gli appartenenti al presunto gruppo mafioso. Oltre a Nicola Prettico, sono a giudizio anche il ristoratore Antonio Raso, il dipendente del Casinò Alessandro Giachino, l'ex consigliere regionale Marco Sorbara e l'ex assessora comunale alle Finanze di Saint-Pierre Monica Carcea. In primo grado, con l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, erano stati condannati a 13 anni Antonio Raso, 11 anni Nicola Prettico e Alessandro Giachino. Per concorso esterno erano stati inflitti 10 anni a Marco Sorbara e a Monica Carcea. Nella scorsa udienza, il Procuratore generale aveva chiesto la conferma delle condanne di primo grado per tutti, tranne che per Antonio Raso, per cui aveva chiesto un aumento di pena di 6 mesi. L'udienza è proseguita con le arringhe della difesa di Antonio Raso, considerato il “perno” della locale di 'ndrangheta aostana. Anche i suoi legali, Ascanio Donadio e Pasquale Siciliano, hanno cercato di smontare le accuse, e hanno sottolineato come durante il processo si sia respirato un clima di «Pregiudizio nei confronti della comunità calabrese». Il collegio ha poi poi aggiornato il processo a lunedì 21 giugno quando prenderanno la parola gli avvocati degli altri imputati.

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