Processo “Blu Belga”, due assoluzioni in Appello
La quarta Sezione penale della Corte d’Appello di Torino ha assolto mercoledì 30 marzo «Per non aver commesso il fatto» Guido Chaussod, 68 anni, di Quart, assistito dall’avvocato Giovanni Borney del Foro di Aosta, e «Perché il fatto non sussiste» Paolo Consol, 67 anni, di Issime, difeso dai legali Enrico Visciano e Alfredo Partexano di Milano. Entrambi coinvolti nell’inchiesta “Blu Belga”, in primo grado erano stati condannati dal Tribunale di Aosta rispettivamente a 2 anni e 1 anno e 8 mesi Consol. In udienza preliminare, altri 4 imputati avevano patteggiato e un quinto era stato condannato. L'inchiesta aveva preso il via da dei controlli effettuati a Nus. Gli inquirenti, in particolare nella primavera 2015, avevano approfondito le modalità con cui dei bovini piemontesi - appartenenti alla razza da cui ha tratto il nome l'attività investigativa - venivano macellati, per essere poi messi in commercio come carne valdostana. Oltre ad individuare episodi di sostituzione di auricolari e micro-chip, erano emersi anche casi di animali maltrattati e uccisi, di smaltimenti illeciti di carcasse e di forme di formaggio “insudiciate” e invase da parassiti. Le ipotesi di reato - mosse a vario titolo - erano di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale e dal privato, di soppressione, distruzione ed occultamento di atti veri, di violazione di sigilli, di gestione di rifiuti non autorizzata, nonché di violazione della disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande.