Processo ad Aosta per il ragazzo accusato del delitto di La Salle
Sarà estradato in Italia Sohaib Teima, il ventunenne originario di Fermo «Gravemente indiziato» dell’omicidio della sua compagna, Auriane Nathalie Laisne, di Lione, un anno più grande. Uccisa con un taglio alla gola, era stata trovata morta nella chiesetta diroccata dell’Equilivaz a La Salle venerdì 5 aprile scorso a La Salle.
Il giovane, arrestato 5 giorni dopo in Francia, è comparso giovedì 2 maggio davanti alla Chambre d'instruction della Corte d’Appello di Grenoble: i giudici hanno dato il via libera alla sua consegna alle autorità italiane. Su istanza della Procura di Aosta, nei suoi confronti era infatti stato spiccato un mandato d'arresto europeo.
L'estradizione è stata però rinviata - spiega il procuratore di Grenoble, Eric Vaillant - fino al giudizio davanti al Tribunale penale della città francese, in calendario ieri, venerdì 3 maggio. Il giovane italo-egiziano, che si era trasferito nella città francese per studiare, deve infatti rispondere di violenza domestica e minacce volte a ritrattare la querela a danno di Auriane Nathalie Laisne.
Un procedimento penale da cui era scaturito, lo scorso mese di gennaio, un divieto di avvicinamento. Ma che non aveva impedito ai 2, lunedì 25 marzo, di arrivare in Valle d'Aosta con un autobus low-cost transitato al traforo del Monte Bianco. Proprio la violazione del controllo giudiziario è all'origine di una seconda misura di custodia cautelare, disposta però dall'autorità francese.
Scarcerazione negata
Secondo carabinieri e Procura di Aosta, l’«Omicidio premeditato» risale proprio ai giorni successivi, tra martedì 26 e mercoledì 27 marzo. Per il procedimento penale italiano, Sohaib Teima sarà assistito dagli avvocati Lucia Lupi e Igor Giostra. Intanto, la sua legale francese, Sophie Geynet-Bourgeon, dopo l'udienza di giovedì scorso ha dichiarato: «Fin dall'inizio ha detto di voler dare spiegazioni alla giustizia italiana e dimostrare la sua innocenza. Questa decisione quindi non sorprende in quanto auspica l'esecuzione di questo mandato d'arresto, proprio come fa il procuratore generale». Sohaib Teima, aggiunge l'avvocata, «Contesta l'omicidio e spiega di avere elementi che giustificano la sua non colpevolezza».
I giudici hanno ritenuto inammissibile la richiesta di scarcerazione in attesa della sua consegna alle autorità giudiziarie italiane.