“Processionaria, nidi in 5.000 ettari di bosco. La situazione è migliore di qualche anno fa”

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Le temperature insolitamente miti di questi giorni hanno favorito le prime discese dai nidi delle larve di processionaria, le cui fotografie in lunghe file sono prontamente finite sui social con allarmati avvertimenti a fare attenzione. Oltre che per la defogliazione dei boschi, infatti, la processionaria può essere pericolosa per l’uomo e per gli animali domestici - i cani in particolare - per le possibili reazioni allergiche al contatto con i suoi peli urticanti. Della questione si è tornati a parlare anche in Consiglio Valle con un’interpellanza presenta dalla Lega Vallée d’Aoste e discussa mercoledì scorso, 9 febbraio.

«Nonostante le disposizioni normative nazionali e regionali, - ha sottolineato il consigliere Luca Distort - osserviamo il perdurare di nidi di processionaria in varie parti del nostro territorio, facendoci dubitare sull'efficacia delle misure di contrasto adottate sinora. Chiediamo quale sia la situazione della diffusione di questo parassita, per quali motivi sia ancora così presente e quali siano, nel dettaglio, i tempi e gli strumenti di attuazione del Piano di contrasto. Il principale motore dell'economia valdostana è il turismo: la qualità della nostra offerta si basa anche sull'attrattività del nostro patrimonio culturale e naturale, ma la visione di questi nidi di processionaria ai danni dei nostri boschi non genera né bellezza, né invito alla fruizione di un paesaggio naturale. È attraverso l'attenzione che il Governo dedica anche a questo singolo problema, che dimostra la sua capacità di visione dell'intero territorio e delle sue doti, economiche, culturali e naturali».

«La diffusione e la gravità degli attacchi, rispetto agli anni 2015-2017 che portarono all’adozione del progetto di lotta alla processionaria del pino in quanto si osservarono problematiche di defogliazione molto importanti e preoccupanti, sono in questo periodo, in realtà, piuttosto contenuti e al momento non allarmanti. - ha chiarito l’assessore alle Risorse naturali Davide Sapinet - Negli ultimi 3 anni la superficie interessata dai danni è costante ed è pari a circa 5.000 ettari: tuttavia solo su 180 ettari circa, vale a dire il 3,5 per cento delle superfici totali con presenza del parassita, si rilevano danni con intensità forte. Le maggiori defogliazioni, come negli anni precedenti, si osservano nelle pinete collinari esposte ad Aosta, Sarre, Saint-Pierre e Quart. Nel periodo tra giugno e agosto 2021, il posizionamento di 270 trappole ha consentito di catturare circa 50.000 individui. Il dato è in linea con quello del 2020 (60.000 catture) ma è più che dimezzato rispetto al periodo 2016-2018 quando si registravano catture pari a circa 150.000 individui. Per quanto riguarda i nidi in foresta (numero medio di nidi per pianta), i dati indicano che il numero è nettamente inferiore a quelli del periodo 2015-2017 sebbene in leggero aumento rispetto agli ultimi 2 anni».

«Si tratta di un insetto endemico dei nostri boschi, da sempre presente sul territorio regionale, che non costituisce una minaccia per la sopravvivenza dei popolamenti forestali ma può causare problematiche di natura sanitaria a causa delle allergie che può provocare nell'uomo o negli animali. - ha ricordato l’assessore Davide Sapinet - A settembre 2021 è stata effettuata la lotta microbiologica lungo strade asfaltate e poderali maggiormente interessate dalla presenza di nidi estivi con lo scopo di ridurre il numero di larve. Nell’ambito del progetto Interreg Mongefitofor è stata inoltra eseguita la lotta endoterapica su 120 piante presenti in parchi e giardini pubblici e la lotta a confusione sessuale in un sito del Comune di Morgex, anche in questo caso per ridurre il numero degli insetti in forma larvale. In attuazione al Piano degli interventi 2021-2023, e a completamento del Piano di lotta alla processionaria approvato nel 2016 e conclusosi formalmente nel 2020, sono stati realizzati e sono tuttora in corso interventi selvicolturali in alcune località di Aosta e Saint-Pierre con lo scopo di favorire l’insediamento e lo sviluppo di altre specie forestali non attaccate dal parassita. Nell’autunno 2021, oltre alle aree forestali, sono state monitorate tutte le aree urbane, attività che ha consentito di individuare la presenza di 462 nidi, che sono in fase di rimozione. Nelle aree forestali maggiormente frequentate dalla cittadinanza è in corso la lotta balistica, effettuata da agenti del Corpo forestale, volta a eliminare i nidi non raccoglibili da terra. Rappresentando un’attività storica dei servizi forestali, mai interrotta, anche per il 2022 il monitoraggio e la lotta alla processionaria proseguiranno, valutando un'implementazione degli interventi nel caso si dovesse rilevare una recrudescenza del fenomeno».

«Io non ho memoria di una diffusione così ampia di questo parassita: - ha replicato Luca Distort - la processionaria non è l'effetto di una mutazione genetica di questi ultimi anni, ma di una cattiva gestione del problema che, a quanto pare, persiste con questo Governo, ai danni della popolazione, della fauna, delle risorse forestali, del paesaggio, dell'attrattività dei boschi e, quindi, della competitività della nostra offerta turistica».

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