Prime critiche al Mercatino di Natale «In piazza Roncas chalet messi male»
Il Mercatino di Natale è partito con il piede giusto: il bilancio dopo il secondo fine settimana di apertura per molti è positivo. Non per tutti, però. Infatti l’allestimento sulle piazze Giovanni XXIII, Caveri e Roncas anziché al Teatro romano - oggetto di lavori di riqualificazione - suscita perplessità. Specialmente tra gli espositori sistemati in piazza Roncas si registra più di una critica per la posizione loro assegnata, tanto che si chiedono: «Quale logica è stata adottata per la sistemazione degli chalet?». Le previsioni di questi commercianti di chiudere la stagione in attivo non sono confortanti: «Anche tenuto conto di quanto abbiamo pagato per essere qui».
Per esempio in piazza Roncas c’è lo stand “Bière et Cochons Noirs de la Vallée d'Aoste” dell'Azienda agricola di Elisa Urbano di Arnad. «Notiamo movimento all’ora di pranzo e cena, con i visitatori attratti dalla bontà dei nostri prodotti derivati da suini neri allevati allo stato brado. - commenta Adriana Poggio che è nello chalet - Il fine settimana è andato abbastanza bene ma l'anno scorso la posizione era migliore. Suddividere il Mercatino di Natale in 3 piazze non è una scelta indovinata, tanto che alcuni hanno preferito non partecipare. Anche la nostra sistemazione poi è sbagliata, nascosti da altri chalet e con l'apertura rivolta in direzione del Museo Archeologico Regionale, quindi completamente invisibili al pubblico, tanto che stiamo facendo delle rimostranze in Comune per questa scelta».
Accanto, nello chalet dell'Arev - l'Associazione regionale degli allevatori valdostani -, Henri Diemoz scuote la testa: «Non siamo per niente contenti, ci hanno messo alla rovescia e in più con un albero natalizio davanti che chiude la visuale alla clientela. Lo abbiamo fatto presente in Comune ma ci hanno risposto che ormai è troppo tardi e che non si può cambiare. Io ho iniziato da pochi giorni e ho saputo che la gente che mi cercava non mi ha trovato. Tra 10 giorni tireremo i conti e vedremo come è andata, anche se non ho buone aspettative».
Invece Cristina Evolandro con le sue “Spécialités du Tyrol du Sud” di Markus Weger sprizza ottimismo ritiene la collocazione perfetta: «Abbiamo iniziato come sempre con il botto, i prodotti sono validi e la gente ritorna di anno in anno. Se va avanti così siamo più che soddisfatti, calcolando oltretutto che siamo in attesa di entrare nel pieno della stagione. Il Teatro romano era suggestivo ma qui c’è in più passaggio».
In piazza Giovanni XXIII Lorenzo Croce nel suo chalet “Confitures Extravagantes”dell'azienda Cascina d'Orleans di Saint-Pierre è moderatamente soddisfatto: «Diciamo che va abbastanza bene dato che c'è un discreto movimento di persone. Si nota però un certo timore nello spendere causato dalla crisi economica. Nonostante questo qualcosa si vende, perché la gente ha voglia di riprendersi la vita di sempre dopo il periodo di restrizioni sanitarie per la pandemia di Covid».
Poco oltre c'è lo stand “Le Coin du Bien-être” delle Terme di Pré-Saint-Didier. «In queste 2 settimane numero maggiore di visitatori è stato nei fine settimana. - osserva Fabio Cangialosi - Nei giorni feriali la situazione è relativamente più calma. Attualmente i clienti sono soprattutto valdostani, anche se si sono già visti dei turisti stranieri, francesi soprattutto. La nostra presenza al Mercatino di Natale ad Aosta ha lo scopo di promuovere le Terme di Pré-Saint-Didier con pacchetti vantaggiosi oltre che proporre profumi per ambienti e cosmetici».
Accanto alla Cattedrale c'è lo chalet “Noel à Créer” dei fratelli Bisson di Gressan. «Sta andando molto bene - assicura Jasmina Shatru - molti turisti e valdostani, tutti interessati a comprare i nostri prodotti per Natale. La posizione davanti all'ingresso della Cattedrale è ottima, quindi per il momento siamo molto contenti e speriamo che continui così».