Previsioni imprevedibili

Chissà per quale motivo ci troviamo sempre ad affrontare il tema dell’Ospedale regionale.

Questa volta il nostro “vecchio in procinto di ammodernamento” si scopre in fase critica al Pronto soccorso.

Sembra infatti che visto l’alto numero inaspettato di accessi per inaspettati sintomi da freddo di anziani e bambini, cosa che a dicembre in effetti è molto rara, abbia costretto lo stop ai ricoveri chirurgici programmati, per fare spazio a posti letto che altrimenti non ci sarebbero stati.

Il tutto anche in previsione di un afflusso turistico per il ponte di Sant’Ambrogio, anch’esso immagino inaspettato.

Ricapitoliamo: siccome in Valle d’Aosta non si prevede che l’inverno sia freddo, che aumentino i problemi respiratori e influenzali di anziani e bambini, allo stesso modo non si prevede un afflusso turistico per il ponte di Sant’Ambrogio, patrono di Milano, il Pronto soccorso, che è pronto solo di nome, sarebbe andato in sovraccarico ed avrebbe causato il blocco dell’intero ospedale.

Da una valutazione, poi, si evince che gli interventi chirurgici non siano da considerare urgenti, per una sanità che ha sviluppato tempi di attesa di mesi, da qui la decisione acuta di bloccare gli interventi e far attendere chi magari da mesi attende e programma la propria vita insieme alla salute, a causa di un’inaspettata catena di eventi proprio imprevedibili.

Aspettando l’invasione di cavallette o lo tsunami dalla Liguria ci chiediamo se sia veramente tutto sotto controllo in ambito sanitario o se per caso non siano da prevedere degli interventi in fatto di personale e di struttura, che possano far fronte alle rarissime emergenze di questo genere che possano verificarsi.

Al tempo stesso, visto che la politica insegue i problemi invece di prevenirli, domandiamoci cosa sia previsto per il periodo natalizio quando - parrebbe - degli incauti turisti vorrebbero venire a soggiornare in Valle d’Aosta, portando il proprio denaro e le proprie sventure a questa splendida isola e dove oltretutto le previsioni minacciose non prevederebbero gli abituali 35 gradi all’ombra come ogni anno.