Presidenza Uv, Cristina Machet unica candidata Verso la verifica di maggioranza in Regione
Cristina Machet unica candidata alla guida dell’Union Valdôtaine. Il termine per la presentazione delle candidature - in vista del congrès in programma sabato 12 giugno - scadeva alle 12 di ieri, venerdì 21 maggio. E non ne sono arrivate altre oltre alla sua. A causa della pandemia quest’anno l’Uv ha deciso di sostituire il congrès con un’elezione allestendo quattro poli di votazione ad Aosta, Arvier, Châtillon e Pont -Saint-Martin. Considerando però che ci si trova di fronte a una sola candidatura, non è escluso che la procedura venga semplificata, eliminando per esempio l’afflusso ai poli. «Ne parleremo nella riunione di lunedì prossimo del Comité Fédéral» si limita a dire il presidente uscente, David Follien.
Cristina Machet è stata sindaca di Torgnon dal 2010 al 2015 e la prima esclusa nella lista dell’Uv alle ultime regionali, con 409 preferenze. Fra il 2014 e il 2016 ha ricoperto il ruolo di consigliera di parità per la Valle d’Aosta. Giornalista, già vice capo ufficio stampa della Giunta Caveri, è iscritta all’albo dei segretari comunali, incarico che negli ultimi anni ha ricoperto a Valtournenche e Chamois. A suo vice propone Piero Prola di Verrès, tesoriere Federico Perrin di Courmayeur. La candidatura è appoggiata dalle sezioni di Torgnon, Verrès, Verrayes, Valtournenche, Antey-Saint-André e Chatillon.
«Sono contenta e ho parecchio entusiasmo per questo percorso che vado a iniziare. - commenta Cristina Machet - Spero di essere all’altezza delle aspettative, che in questo momento sono tante. Nelle consultazioni delle ultime settimane, prima della mia candidatura, ho trovato molto interesse verso la politica e tante attese nei confronti dell’Union».
Ieri - venerdì 21 - ha inviato il suo programma elettorale a tutte le sezioni unioniste. Programma nel quale parte dalle vicissitudini vissute dal Mouvement negli ultimi anni: «La rivalité personnelle n’est pas fidélité à la cause valdôtaine, - si legge - l’égocentrisme et les attitudes personnalistes ne sont pas fidélité à la cause valdôtaine. Utiliser l’Union Valdôtaine comme tremplin pour des finalités électorales non plus».
Per la candidata un punto di svolta è costituito dalle elezioni regionali dell’anno scorso: «Après une période sombre pour notre Mouvement, on a réagi et - petit à petit - on a recommencé à reconquérir la confiance des valdôtains».
Tra le priorità: tornare a coinvolgere il territorio, le sezioni. E poi la centralità del Movimento rispetto all’Amministrazione regionale, non il contrario.
Nel programma si parla pure della mitica réunion: «Rendre le terrain fertile pour un rapprochement de tous ceux qui partagent nos idées et nos idéaux est un pas important. Penser de désigner les personnes qui se sont éloignées de l’Union Valdôtaine comme les “cousins méchants” serait une attitude myope». Tutto ciò senza negare che qualche allontanamento è stato frutto di strategia elettorale. E allora in questo caso la soluzione si complica. Basta Uv come un treno sul quale si sale per convenienza. Il processo per la réunion sarà un dibattito tra persone che si riconoscono in ideali comuni o una strategia per assumersi una candidatura tra cinque anni? è l’interrogativo che pone Cristina Machet. «Le symbole et la dénomination de l’Union Valdôtaine sont intouchables» sottolinea. E la frammentazione degli autonomisti ha aperto le porte ai partiti nazionali, «Et cela n’a pas aidé la cause valdôtaine».
Nel programma di Cristina Machet torna la questione del parlamentare europeo, così come la centralità dei Comuni con l’importanza di garantire loro «Un nombre adéquat d’employés pour mettre en oeuvre les décisions de l’administration communale». Naturalmente un passaggio importante è dedicato alle «femmes valdôtaines», che emergono in diversi campi, ancora poco nella politica. Per concludere quindi con l’attenzione ai giovani, strizzando l’occhio alla Jeunesse Valdôtaine, il movimento giovanile dell’Uv.
Regione, parte la verificaUno dei primi dossier di cui rischia di occuparsi Cristina Machet in qualità di presidente dell’Uv è la crisi della maggioranza che regge la Giunta di Erik Lavevaz, dopo le dimissioni da assessore da parte di Chiara Minelli, esponente di Progetto Civico Progressista. Nel pomeriggio di ieri, venerdì 21 maggio, due leader politici della gamba sinistra del governo, vale a dire Elio Riccarand di Rete Civica e Raimondo Donzel di Area Democratica, hanno incontrato il presidente della Regione Erik Lavevaz. Incontro positivo, segnala Raimondo Donzel: «Abbiamo ricevuto la disponibilità da parte del Presidente a un incontro, presumibilmente lunedì 24, al quale prenderanno parte consiglieri e referenti politici della maggioranza». Via libera alla verifica insomma. «In quella sede parleremo di contenuti. La nostra base reclama gli accordi di programma. Vogliamo capire se sono ancora validi» conclude Donzel.
Sulla stessa linea d’onda Elio Riccarand. «Per quanto ci riguarda, chiediamo una cosa semplicissima: una verifica politica e programmatica». Nella serata di ieri, venerdì 21 maggio (quando questo giornale era in stampa) le componenti di Progetto Civico Progressista si sono incontrate per mettere a punto la strategia per il «faccia a faccia» all’interno della maggioranza di lunedì prossimo, 24 maggio. «Sottolineo verifica programmatica, perché la questione dell’ospedale è solo l’ultima sulla quale sono nate delle divergenze all’interno della maggioranza. Come sapete, in precedenza si sono verificati altri episodi in cui si è materializzata una diversità di vedute. Per andare avanti quindi è necessario che i consiglieri regionali e le rispettive forze politiche si confrontino sul programma stilato l’anno scorso, punto per punto, e alla luce di questo chiarimento si capirà se e come andare avanti». Progetto Civico Progressista rivendicherà l’Assessorato lasciato libero da Chiara Minelli? «Non è questo il punto, adesso. Prima dobbiamo chiarirci sui contenuti. Poi verranno i nomi» chiosa Elio Riccarand. Però qualche indicazione circola. A inizio settimana si parlava di Antonino Malacrinò del Pd, già assessore comunale ai Lavori pubblici. Ora invece salgono le quotazioni di Erika Guichardaz (Area Democratica) che si era dimessa da presidente della quinta commissione Servizi sociali.
Certo è che nel primo confronto avvenuto mercoledì scorso, 19 maggio, con la componente autonomista, quest’ultima ha chiesto a Pcp di chiarire prima di tutto i problemi interni. Per capire, per esempio, se nelle prossime riunioni avrà di fronte 5 o 7 consiglieri.