Presentato il nuovo Centro di salute mentale Da gennaio a luglio gli accessi sono stati 400
Dal 1° gennaio al 31 luglio sono stati 400 gli accessi al triage infermieristico del Centro di salute mentale di Aosta, che da maggio riceve i pazienti in un'area completamente ristrutturata in via Guido Rey ad Aosta. Il dato è stato fornito dalla direttrice del Dipartimento di salute mentale Anna Maria Beoni ieri, venerdì 2 agosto, durante la conferenza stampa di presentazione dei nuovi locali, realizzati grazie ai fondi del Pnrr e che sono costati poco meno di 100mila euro. Al suo interno il Centro di salute mentale ha 10 ambulatori specialistici che offrono un servizio ai pazienti di 100 ore settimanali.
«Da quest'anno - ha spiegato Anna Maria Beoni - abbiamo riorganizzato il nuovo Centro di salute mentale con la novità del triage infermieristico. L'utente arriva con accesso diretto senza impegnativa del medico e i nostri infermieri sanno indirizzare il paziente nel modo più adeguato. Il triage serve a valutare la persona e a capire che risposte dare e questo ha fatto sì che in pronto soccorro ci siano meno accessi. Fanno parte del Centro di salute mentale anche gli ambulatori sul territorio. Le ore sono state aumentate: è aperto 5 giorni alla settimana e arriviamo fino a 10 accessi al giorno».
In Valle d'Aosta sono 15 i posti letto per i pazienti psichiatrici e vengono trattati 1.011 casi ogni 100mila abitanti.
«Le ultime indagini sul servizio psichiatrico valdostano ci collocano tra le 5 regioni italiane più virtuose. - ha rivendicato il direttore generale dell’Usl Massimo Uberti - L’unico parametro negativo è quello per i trattamenti sanitari obbligatori (Tso), doppio rispetto alla media nazionale».
La presentazione ha fornito anche lo spunto per analizzare lo spinoso tema dei suicidi.
«La nostra regione ha dati molto simili a quelli del Nord Europa e alla Francia, simili a quelli di tutte le aree montane italiane. Le conclusioni statistiche sono il fatto che abbiamo il doppio di suicidi, in percentuale, rispetto alla media dell’Italia. È un problema critico e grave, dobbiamo impegnarci molto, ma i casi non sono in aumento. - ha evidenziato Massimo Uberti - La prima cosa che si nota, a livello statistico, è che c’è una variabilità annuale altissima. I casi sono pochi, ed elementi dovuti al caso portano anni con dati molto più alti della media e altri molto più bassi. Per capire l’andamento serve trovare una sintesi tra gli alti e i bassi. I suicidi stanno leggermente diminuendo, al di là della percezione».
Nel dettaglio, il numero di casi segnalati dall’Istat e integrati dall’Usl parla di una media, in Valle d’Aosta, passata dai 25 del 1991 a sotto i 15 nel 2023. Seguendo la stessa retta di tendenza, il calo si nota anche nell’incidenza ogni 10.000 abitanti che - nello stesso arco temporale - passa da quasi il 2,5 a poco più di 1 dello scorso anno. La questione cambia nel raffronto con il numero medio di suicidi in Italia, che nell’incidenza ogni 1.000 abitanti - calcolando il periodo dal 2011 al 2021 - vede la Valle d’Aosta passare da 1,5 a 1,3 rispetto a una media italiana che nello stesso lasso di tempo passa da 0,8 circa allo 0,7.