Presentato a Gressoney il volume dedicato allo scienziato alpinista Umberto Monterin
Sabato scorso, 9 marzo, la Villa Deslex, a Gressoney-Saint-Jean, ha ospitato la presentazione del libro sulla vita e sugli studi di Umberto Monterin, lo scienziato alpinista. L’evento, voluto dal Centro Culturale Walser, ha visto il tutto esaurito.
Umberto Monterin è stato uno dei più famosi studiosi di glaciologia e climatologia, nato e vissuto a Gressoney-La-Trinité, dal 1887 al 1940. Durante il corso della sua vita fu direttore degli Osservatori Meteorologici del Monte Rosa, pubblicò oltre sessanta articoli scientifici e tuttora è ricordato dagli studiosi di tutto il mondo come l’iniziatore della climatologia storica. Condusse indagini sullo spopolamento montano e ricerche nelle zone inesplorate del Sahara libico. Avviò inoltre un’esplorazione in Africa nel 1934 dove scoprì che secoli fa vi erano tracce d’acqua in zone ora desertiche.
Lo scienziato scalò vette inesplorate e nel 2005 un gruppo di esploratori decise di ripercorrere i suoi passi: tra questi i due autori del libro, Alessandro Menardi Noguera e Michele Soffiantini, che hanno tracciato un importante resoconto della spedizione di Monterin in Libia. A curare il volume sullo studioso, pubblicato da Le Chateau, sono stati Michele Freppaz e Nadia Guindani. L’introduzione è stata presentata dal professor Claudio Smiraglia, un’autorità in ambito glaciologo e presidente del Comitato Glaciologico Italiano, e un capitolo è stato esposto dalla professoressa Augusta Vittoria Cerutti, che in precedenza aveva già curato la raccolta delle pubblicazioni scientifiche dello scienziato in quattro volumi, e uno curato da Michele Freppaz, sugli studi condotti da Umberto Monterin degli osservatori del Monte Rosa. L’importanza dei dati raccolti viene messa in luce dal climatologo Luca Mercalli e da Daniele Cat Berro, membro della Società Meterologica Italiana che collaborò con il figlio di Umberto Monterin, Guglielmo detto Willy, nella raccolta dei rilevamenti meteorologici e del monitoraggio dell’arretramento del ghiacciaio del Lys.
«Con quest'opera abbiamo voluto ricordare l'importanza delle ricerche condotte dallo scienziato in particolare negli ambiti della glaciologia e della climatologica storica anche se la passione, la curiosità e l'impegno dello studioso hanno riguardato molteplici discipline e ambiti» spiega Nadia Guindani, curatrice del libro.