Presentati il progetto dei vini invecchiati in miniera e la Bière des Mines a Cogne

Presentati il progetto dei vini invecchiati in miniera e la Bière des Mines a Cogne
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Musica, cultura e degustazioni in un contesto veramente invernale, dopo la seconda, abbondante, nevicata della stagione. Si è svolta così nel pomeriggio di ieri, venerdì 9 dicembre, una tappa importante del percorso della «Biodiversità stellata» progetto Alcotra che unisce tre località: oltre a Cogne, Alba in Piemonte (Comune capofila) e Saint-Jean-de-Maurienne in Francia. Presenti infatti all’iniziativa di ieri, oltre che i padroni di casa - Vittoria Daghetto, coordinatrice del progetto dedicato all’invecchiamento dei vini nelle gallerie della Miniera di Costa del Pino, chiamato «Wine in Mine» e il sindaco di Cogne Franco Allera - un rappresentante dell’amministrazione comunale di Alba e il giornalista, scrittore e gastronomo Paolo Massobrio. Il tutto si è svolto al Centro espositivo del Parco Minerario Regionale di Cogne, al Villaggio Minatori che è stato aperto gratuitamente ai numerosi turisti presenti a Cogne in occasione del ponte dell’Immacolata. Oltre ai vini, invecchiati in miniera, il focus dell’evento è stata la presentazione in via ufficiale della Bière des Mines (una birra bionda artigianale dedicata alle miniere di Cogne prodotta da birrificio B63 di Aosta) che è stata degustata accompagnata dal Bleu d’Aoste e dal Jambon alla brace di Saint-Oyen. I Trouveur Valdotèn hanno presentato «Cogne et la mine d’or. La Pierotta e d’autres histoires musicales à creuser».

L’iniziativa dei vini in miniera era partita nel 2019 da un’idea della Cooperativa Mines de Cogne che ha coinvolto la Cave des onze communes di Aymavilles, la Crotta di Vegneron di Chambave e la Cave Mont Blanc de Morgex et La Salle. Nel giugno del 2020 sono state portate in quota le prime bottiglie dell’annata precedente, vini che sono rimasti fermi per un anno. «L’idea di un progetto di questo tipo - spiega Vittoria Daghetto - è scaturita dopo diverse telefonate tra noi e alcune cantine di fuori Valle, tra cui un paio di cantine venete produttrici di prosecco. Sarebbe stata un’esperienza stimolante, ma volevamo coinvolgere le nostre realtà locali in un’iniziativa simile e sono sicura che un giorno sarà possibile vedere su alcune etichette di vini valdostani anche il nome delle Miniere di Cogne». La Cave des onze communes ha portato in quota il Torrette Superieur e la Petite Arvine, La Crotta di Vegneron il Chambave Muscat e il Fumin e infine la Cave du Mont Blanc de Morgex et La Salle il Vin Blanc e un vino spumante di nuova etichetta, il «Mag netite» entrambi dell’annata 2019.

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