Premiati gli artigiani della prima Fiera in aprile, i visitatori sono stati 156mila
La nevicata della vigilia, il freddo del mattino, il sole a baciare sculture ed espositori: il bilancio della Foire di primavera chiude in positivo, con 156.000 visitatori, 8.650 all’Atelier e circa 12.000 al Padiglione enogastronomico. Sono forse cambiate le persone, ma l’affluenza è stata comunque al pari di quella nelle date tradizionali. «Non possiamo che essere orgogliosi di avervi saputo presentare di qualcosa di magnifico. - commenta Luigi Bertschy, assessore regionale allo Sviluppo economico, Formazione e Lavoro - Sono passati 26 mesi da quando abbiamo realizzato l’ultima edizione, non era facile ritrovare la voglia anche la capacità di organizzare un evento così difficile e l’anno prossimo speriamo di poter tornare alla Fiera nelle sue date tradizionali». Mentre si guarda alla Foire d’Eté, si fa anche il bilancio dei mesi passati a casa a rifinire i pezzi in attesa di esporli.
Il vincitore assoluto, per la quantità di premi ricevuti da giurie diverse, è Guido Diemoz di Doues. Dopo essere stato insignito del titolo di Chevalier de l’Autonomie domenica 27 febbraio anche se la nomina è relativa alla Festa della Valle d’Aosta del 2021, lo scultore è stato premiato 3 volte, nel corso della cerimonia in piazza Chanoux, domenica 2 aprile. Il premio dei premi, il Prix La Saint-Ours riconosce a Guido Diémoz la capacità di rappresentare «In modo originale il mondo agricolo valdostano». All’artigiano-artista di Doues è stato assegnato inoltre il Premio Domenico Orsi - con 2 menzioni ex aequo per Ornella Crétaz di Pont-Saint-Martin e a Erik Bionaz di Bionaz - per il tema del dono con Sant’Orso che distribuisce i sabot ai poveri del borgo. Sempre a Guido Dèmoz è poi andato il Premio Don Garino per l'interpretazione religiosa del Santo che dà il nome alla Fiera e il suo gesto generoso e segreto, senza pubblicità.
Il riconoscimento per le Nozze d’oro con la Foire agli artigiani, che partecipano da più di 50 anni, è stato assegnato a Cesare Bottan di Bard, Sergio Buillet di Introd, Rino Collé di Issogne, Dante Marquet di Aosta, Ettore Quinson di Morgex e Giovanni Thoux di Verrès.
Il premio Amédée Berthod per l’espositore più promettente e sotto i 25 anni è stato ricevuto da Federica Borrelli di La Salle, che ha imparato dal nonno l’arte della “vannerie”. Va a Livio Charbonnier di Aosta il premio dell’Assessorato regionale agricoltura e risorse naturali per oggetti della tradizione agricola, “lo devisazo di sàzo”. Il decano degli espositori, che non abbia ricevuto altri premi negli ultimi 5 anni, è il novantenne Germano Bionaz di Saint-Christophe che ha avuto il Prix Robert Berton, mentre il Premio Pierre Vietti, quest’anno sul tema dell’irrigazione, è assegnato dal Comité des Traditions Valdôtaines a Michel Rosset di Aymavilles al quale si aggiungono le menzioni per Rachele Abram di Cogne e Romano Hugonin di Verrayes. Il premio al corso regionale di tecniche artigianali, intitolato a Carlo Jans è assegnato alla Scuola d’intaglio di Pont-Saint-Martin, e in particolare a Marina Chabod, che ha colto al meglio gli insegnamenti della maestra artigiana Ornella Crétaz. Lo stand meglio allestito è quello di Franco Armand di Saint-Christophe e il Prix de la Ville d’Aoste - Franco Balan è stato consegnato a Sonia Biagiotti di Aosta, dal figlio del compianto grafico Joël insieme al piccolo Noah, per il suo recupero di oggetti e materiali in creazioni artistiche come “Clic-Clac: Hibou”.
Il mondo del lavoro è rappresentato al meglio dallo stand di Richard Guolo dell’omonima Carpenteria a Saint-Marcel, che riceve il Prix SAVT - Foire de Saint- Ours per aver realizzato un punto di ricarica per e-bike. Va invece ad Alessandra Zucco di Verrès il Premio Donna FIDAPA Valle d’Aosta per il suo “Tris d’artiste”.