Precari, la Cisl Scuola si scaglia contro la Regione «Disparità di trattamento sul bonus formazione»
Bonus formazione da 500 euro anche ai docenti precari? "La pezza è peggiore del buco". Lo sostiene la Cisl Scuola della Valle d'Aosta (segretaria Alessia Démé) che in una nota stigmatizza l'articolo 55 della legge di assestamento al bilancio regionale del 2 agosto scorso che dispone il riconoscimento del bonus anche ai docenti che tra gli anni scolastici 2016-2017 e 2022-2023 compreso sono stati assunti con un contratto a tempo determinato di supplenza annuale o temporanea. Sulla questione, negli anni, si sono susseguiti centinaia di ricorsi presentati e vinti dai docenti precari, sostenuti dai sindacati valdostani della scuola. Da qui, la richiesta all'amministrazione scolastica, condivisa da tutti i sindacati della scuola valdostani, di normare il diritto per tutti i docenti, di ruolo e a tempo determinato, nonché per gli educatori del convitto Federico Chabod di Aosta - "per i quali - spiega la Cisl Scuola Vda - le cause intentate presso il giudice del lavoro sono state ad oggi sfavorevoli" - anche per evitare ulteriori esborsi per le spese legali all'amministrazione regionale, che è stata condannata a pagare in tutte le cause che si sono aperte sul tema.
Un risultato a cui si è giunti con l'approvazione di un articolo ad hoc contenuto nell'ultima variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2023/2025. Ma la Cisl Scuola Vda punta il dito: "L'articolo di legge è stato formulato in modo da creare irragionevole disparità di trattamento tra chi ha fatto ricorso contro l'amministrazione scolastica regionale per ottenere il bonus e chi non ha presentato ricorso e, comunque, è stata formulata in modo tale da creare una pregiudiziale per il futuro per tutti i docenti precari".
Per il sindacato, inoltre, "inserire in legge la richiesta che i ricorrenti rinuncino al pagamento degli interessi e delle spese legali ed a futura qualsivoglia ulteriore pretesa sia un atto quantomeno offensivo nei confronti della categoria dei docenti precari". Infatti, "la Regione Valle d'Aosta stabilisce per legge che i docenti precari che hanno presentato ricorso per vedersi riconosciuto un diritto sancito dal giudice del lavoro debbano accollarsi le spese legali benché il giudice del lavoro abbia disposto diversamente e a giudizio di Cisl Scuola è quantomeno incredibile imporre la rinuncia ad un eventuale futuro ricorso". Per questo, "consigliamo ai nostri iscritti e simpatizzanti di non aderire all'istanza di rinuncia prevista all'articolo 55" della legge regionale, conclude il sindacato