Potenziare i servizi domiciliari e supportare i “caregiver” La Regione guarda al futuro dell’assistenza agli anziani
La riorganizzazione delle microcomunità sul territorio è stata affrontata dal Consiglio Valle in conclusione dell'adunanza di giovedì scorso, 24 giugno, discutendo un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste.
«E’ necessario fare ordine nel sistema di assistenza territoriale e delle microcomunità ma per procedere bisogna prima aver condotto approfondimenti e analisi, anche sulle prospettive dell'utenza, sulla valutazione complessiva del sistema, sulla sostenibilità di progetti. - ha detto Stefano Aggravi - Penso alla Casa di riposo J.B. Festaz di Aosta: quali sono le risposte, sul piano finanziario, sollecitate dal Consiglio permanente degli enti locali nell'ambito dell'assestamento di bilancio recentemente approvato? Vorrei anche conoscere le linee guida di azione per una riorganizzazione del genere e se vi sia l'intenzione di dar corso a una valutazione puntuale in termini di costi, opportunità e sostenibilità economico-finanziaria-qualitativa nel lungo periodo del nuovo modello organizzativo delle microcomunità».
«L'impegno economico della Regione per finanziare tutti i servizi agli anziani ammonta a quasi 25 milioni di euro. - ha spiegato l'assessore alla Sanità Roberto Barmasse - Per venire incontro agli enti locali e coprire totalmente i costi del servizio, l'Assessorato intende richiedere, nella predisposizione del bilancio 2022-2024, uno stanziamento maggiore. Preciso che, a copertura delle maggiori spese dovute al Covid per il 2020, gli enti locali hanno potuto beneficiare anche di somme messe a disposizione dallo Stato a copertura di minori entrate e maggiori spese dovute all'emergenza pandemica per l'esercizio delle funzioni fondamentali».
Concordando sul fatto che una riorganizzazione dei servizi rivolti agli anziani sul territorio comporta un ripensamento complessivo, l’assessore Roberto Barmasse ha riferito che «Uno degli obiettivi da perseguire è quello di potenziare i servizi domiciliari, rivolti a soggetti autosufficienti o parzialmente tali, riservando il più possibile ai soli anziani che non possono essere accuditi a casa l'accesso alle strutture residenziali, da differenziare per livelli di intensità assistenziale. Vanno dunque valorizzate le reti familiari, ad esempio con strumenti di supporto ai caregiver. Anche per la nostra regione è emersa la necessità di costruire ospedali di comunità e case della salute, oltre alle strutture socio-sanitarie che stanno transitando in gestione diretta dell'Usl, comportando una revisione del modello gestionale dei servizi per anziani. Sarebbe quindi auspicabile la previsione di un sistema di governance a regia unica e coordinata tra i diversi enti coinvolti».
«Sorge poi anche la necessità di individuare puntualmente i costi, in modo da sostenere, nel lungo periodo, i servizi residenziali per anziani. - ha aggiunto Roberto Barmasse - Le strutture per anziani operano in un contesto di crescente sfida rispetto ai servizi erogati e alle risorse utilizzate. È necessario sviluppare sistemi gestionali che consentano, da un lato, alle aziende o strutture di realizzare delle misurazioni economiche per il rilevamento dei costi e i risultati; dall'altro, alla Regione di definire politiche tariffarie sempre più mirate ed efficaci. In tale ottica, informo che si sta avviando una sperimentazione da parte dell'Università della Valle d'Aosta, in collaborazione con l'Assessorato e alcune strutture residenziali pubbliche».
Il Consigliere Aggravi, nella replica, si è augurato che «Si cominci a ragionare sul medio termine, con valutazioni più puntuali sull'evoluzione della nostra comunità, tenendo conto dell'invecchiamento progressivo: nel Piano della salute che stiamo aspettando dovranno esserci scelte che guardino oltre la pandemia e che risolvano la situazione emergenziale in cui versa l'Usl da tempo. Occorrerà pensare quindi alla sostenibilità del nostro sistema, anche alla luce di quanto vissuto in epoca Covid».