Potenziamento dei trasporti in vista del ritorno degli studenti in aula
Si è svolta mercoledì scorso, 1 settembre, ad Aosta la riunione del Tavolo di coordinamento prefettizio in materia di scuola e trasporti, presieduto dal presidente della Regione Erik Lavevaz, che ha definito il Piano operativo dei trasporti per gli studenti.
Il documento è stato predisposto dal Dipartimento regionale Trasporti e mobilità sostenibile, a seguito di un confronto con le aziende di trasporto pubblico locale e in raccordo con la Sovraintendente agli Studi, sentiti i dirigenti scolastici, in vista della ripresa dell’attività scolastica in presenza per il 100 per cento degli studenti valdostani, utilizzando i mezzi del trasporto pubblico locale con capienza massima stabilita all’80 per cento.
E’ prevista un’implementazione di 90 corse di autobus giornaliere e un rinforzo del trasporto ferroviario nelle ore di punta, con l’ausilio di autobus. I poli di rilevante interesse sono quello di Aosta, dove gravita la maggior parte degli studenti valdostani e quelli di Châtillon/Saint-Vincent, Verrès e Courmayeur.
Secondo le nuove disposizioni nazionali, sui mezzi del trasporto pubblico locale non è obbligatorio disporre del green pass ma, è necessario indossare una mascherina chirurgica o di livello superiore e rispettare il distanziamento di un metro, ove possibile.
La spesa prevista, fino al 31 dicembre 2021, per i bus è di oltre 660 mila euro mentre, quella per i servizi ferroviari è di 40 mila euro. La copertura dei relativi costi sarà effettuata con risorse regionali.
Si è costituito nelle scorse settimane il comitato Educazione e Libertà Valle d’Aosta, in rappresentanza di oltre 300 lavoratori della scuola tra docenti, personale ed educatori.
Rappresentato dall’avvocato Dario Frassy ha inviato una diffida «a tutela delle posizioni individuali» con riferimento alle disposizioni dell’articolo 9 ter del DL 52/2021 che obbliga il personale scolastico a essere in possesso del Green pass.
La diffida - datata martedì 31 agosto - è stata inoltrata al ministro dell’Istruzione, all’assessore regionale all’Istruzione Luciano Caveri, alla Sovrintendente agli Studi Marina Fey, ai dirigenti scolastici e invita a «disapplicare la normativa, con riserva di agire in sede civile e penale, nei confronti di colo i quali dovessero dare attuazione alla illegittima e inapplicabile norma».
Il comitato vuole portare all’attenzione di tutti «le umilianti imposizioni nella sfera personale e professionale di una norma lesiva dei diritti costituzionali e dei principi internazionali».
E in un’altra nota diffusa giovedì scorso, 2 settembre, riferisce che «La Valle d’Aosta può affermare la propria autonomia solo prendendo le distanze da forme dubbie di gestione della comunità umana emanate dal governo e che può trovare nel proprio particolare ordinamento motivo e forma per assumere decisioni a favore del diritto comunitario».
«Scrivono delle cose che si scontrano con il diritto e pure con il semplice buonsenso» si limita a dichiarare l’assessore regionale all’Istruzione Luciano Caveri.
«Tutelare la didattica in presenza - dice invece il presidente Erik Lavevaz - è un obiettivo primario, che deve vedere l’impegno di tutti noi. La vaccinazione è un atto di responsabilità civile di ognuno: questo vale a maggior ragione per chi lavora a contatto con le persone, tanto più nelle scuole. Ormai sappiamo quali possono essere gli effetti della pandemia sul nostro sistema scolastico: lo strumento della vaccinazione è indispensabile per tutelare il diritto allo studio e quello alla salute, per permetterci di ritrovare un percorso formativo pieno».