Poste Italiane in soccorso ai piccoli Comuni
Si è svolta lunedì scorso, 30 gennaio, al Centro Congressi La Nuvola di Roma, la presentazione del progetto «Polis-Casa dei servizi digitali» di Poste Italiane, alla presenza delle principali cariche istituzionali dello Stato e dei sindaci dei Comuni coinvolti. «Polis» prevede la realizzazione entro il 2026, in 6.933 uffici postali di centri urbani con meno di 15 mila abitanti, di uno sportello unico di prossimità, attivo tutti i giorni 24 ore su 24, in cui saranno erogati vari servizi della Pubblica Amministrazione. Il nuovo progetto, del valore di 1,12 miliardi di euro, è finanziato con 800 milioni del PNRR e per il resto da Poste Italiane: i cittadini delle località interessate - circa 16 milioni di Italiani - potranno quindi fruire di numerosi servizi pubblici, in modalità digitale, recandosi direttamente all’ufficio postale. Sarà possibile richiedere la carta identità elettronica, il passaporto, i certificati di stato civile e anagrafici, le autodichiarazioni di smarrimento e la denuncia di detenzione e trasporto di armi - sinora gestiti dal Ministero dell'Interno - oltre alla riemissione del codice fiscale, l’estratto conto delle posizioni debitorie, la visura delle planimetrie catastali, l’esenzione del canone Rai e le deleghe dei soggetti fragili senza doversi più rivolgere all'Agenzia delle Entrate. Allo sportello unico saranno inoltre rilasciati i certificati giudiziari - gestiti dal Ministero della Giustizia -, l’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), l’estratto contributivo, il modello Obis per i pensionati e la certificazione unica - senza doversi rivolgere all’Inps - e, infine, la patente nautica, la denuncia e il duplicato della patente fino ad ora di competenza del Ministero per le Infrastrutture. «Il 90 per cento dell’Italia presenta Comuni con meno di 15 mila abitanti - ha spiegato Maria Bianca Farina, direttrice di Poste Italiane - e tutti devono avere uguali diritti, servizi, opportunità, sostegno ed inclusione sociale». Tra gli oltre 5 mila sindaci ve ne erano 18 valdostani: ad esclusione di quelli aostani, i 64 uffici postali sul territorio sono inseriti nell’ambizioso e capillare progetto e in quelli di Nus e di Oyace sono già cominciati i lavori. «“Polis” rappresenta una svolta per i nostri piccoli paesi ubicati nelle aree interne e a rischio spopolamento. - ha affermato Bruno Jocallaz, sindaco di Villeneuve - L’erogazione di questi servizi è molto interessante, soprattutto alla luce della carenza di personale in cui si ritrovano tutti i Comuni». «È sicuramente un passo in avanti di Poste Italiane ed è utile per i territori decentrati come i nostri che, per alcune certificazioni, devono sempre far riferimento ad Aosta, anche se non è poi così lontana da raggiungere. - ha aggiunto Franco Allera, sindaco di Cogne - Per altri tipi di documenti non vi sono mai stati particolari problemi perché gli uffici comunali dei piccoli centri li rilasciano anche in tempo reale, senza dover accedere a servizi e applicazioni digitali». «Il nostro ufficio postale è un punto di riferimento per l’intera vallata del Cervino ed entrare a far parte di questo progetto è davvero importante» conclude Marco Poletto, sindaco di Antey-Saint-André.