Pontey, petizione di novanta residenti contro la zona rossa

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“Zona rossa”: è questa la definizione di Pontey dopo un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Renzo Testolin entrata in vigore la sera di domenica scorsa, 22 marzo. Il Comune è stato perciò isolato per evitare al massimo il propagarsi dei contagi da Coronavirus. Gli 826 abitanti si trovano a combattere la battaglia con il virus dopo una serie preoccupante di casi avvenuti all’interno della microcomunità per anziani, dove sono morti 2 uomini ultraottantenni, che facevano parte della trentina di casi positivi su un totale di circa 40 ospiti. La struttura nel frattempo è stato ospedalizzata e sono state messe in atto una serie di procedure per limitare le possibilità di contagio, tra le quali la preparazione dei pasti in un'altra cucina, a Hône. Contro il provvedimento, però, circa 90 residenti hanno firmato una petizione chiedendosi se la situazione di Pontey sia così diversa da quella di altri Comuni da richiedere un provvedimento tanto eccezionale. Una decisione che ha sorpreso «La nostra comunità che si è trovata all’improvviso, del tutto impreparata in una situazione di totale precarietà, aumentando panico e stupore». I firmatari avrebbero voluto una adeguata informazione per «Potersi preparare adeguatamente ad una emergenza così grave». Sia da un punto di vista logistico, «Permettendo ad ogni famiglia di approvvigionarsi adeguatamente, per salvaguardare un livello di benessere materiale che è senza alcun dubbio di aiuto quando si devono affrontare difficoltà il cui impatto emotivo e psicologico è molto pesante da sopportare. In fondo non vi era certo il rischio di esodi da Pontey». Ma anche per un principio di partecipazione democratica. «E’ del tutto evidente che la lotta contro questa pandemia può essere condotta solo con la partecipazione cosciente di cittadine e cittadini corresponsabili. Se è vero che si verificano comportamenti illegittimi e censurabili, è anche vero che nella stragrande maggioranza dei casi le persone osservano comportamenti adeguati all’emergenza in corso». Una decisione che, evidenziano i promotori della raccolta firme, non ha neppure coinvolto il sindaco di Pontey Rudy Tillier. «Il nostro Sindaco è stato solamente udito e non ha avuto neanche il tempo di preavvertire la comunità che rappresenta. Si sarebbe chiesto una maggiore attenzione e rispetto per i modi e i tempi delle scelte verso noi cittadini». Sfuggono poi ai firmatari i motivi della “zona rossa”. La petizione ricorda, infatti, come la maggior parte dei casi positivi riscontrati nel Comune riguarda la microcomunità di Pontey. «Una struttura che può essere tenuta sotto controllo. Se è così, riteniamo che la situazione della microcomunità debba essere fatta oggetto di una particolare attenzione, anche perché il personale che vi opera è costretto, per motivi di residenza ad entrare ed uscire dal Comune e può diventare portatore di infezione. La popolazione restante potrebbe provvedere alle proprie esigenze con l’osservanza di tutte le cautele che la situazione impone».

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