Ponte di Quincinetto, il Comune ha perso il ricorso contro Ativa
Sparisce inspiegabilmente il documento originale, siglato nel giugno del 1959, che stabiliva la responsabilità di Ativa nel farsi carico della manutenzione del ponte di Quincinetto, sulla Dora Baltea, all’uscita dell’autostrada con comunicazione diretta al centro del paese e alla strada Statale 26, snodo fondamentale per tutto il traffico per e dalla Valle d’Aosta… e il Comune di Quincinetto perde la causa intentata contro la società torinese che gestisce l’autostrada A5 Torino-Aosta, nella quale rivendicava la competenza dell’ente per il restyling dell’ammalorato ponte, ormai non più in grado di garantire la sicurezza dei flussi di traffico.
Il contratto non risulterebbe presente né negli archivi comunali né in quelli della Città Metropolitana, e men che meno in quelli del Provveditorato Regionale delle Opere Pubbliche né in quelli del Ministero delle Infrastrutture.
Eppure ne esiste fotocopia, presentata in tribunale, ma in questa forma la convenzione, per i giudici della prima sezione civile di Torino, non avrebbe valore legale, quindi il ricorso presentato dal Comune di Quincinetto è stato rigettato e Ativa non sarebbe tenuta a prendersi carico dei lavori di bonifica del ponte.
Situazione surreale, degna di un telefilm di “Ai confini della realtà”, che lascia di stucco il sindaco Angelo Canale Clapetto. «E’ davvero un fulmine a ciel sereno, non mi sarei mai aspettato potesse accadere una cosa di questo genere. - commenta - Con il senno di poi, avrei dovuto pretendere la dicitura sulla copia del contratto di “conforme all’originale”, chissà che non sarebbe servito a qualcosa oggi. Tuttavia continuo a credere nella sussidiarietà, specie dopo aver sentito il discorso del presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni all’assemblea Anci di martedì scorso, in cui ribadiva con forza il concetto di dare priorità alla centralità dei Comuni italiani, intesi come custodi delle nostre mille specificità e identitari della cultura del nostro Paese, e spero ancora in una convergenza di forze e istituzioni per risolvere questo problema».
L’Amministrazione comunale di Quincinetto aveva denunciato i malanni ai tralicci dell’infrastruttura e la sua pericolosità nell’agosto del 2018, proprio il giorno prima del crollo del ponte Morandi a Genova, portando a giudizio Ativa un anno dopo e chiedendo a gran voce gli interventi manutentivi richiesti per far fronte all’incresciosa situazione del malandato viadotto (vecchio di 60 anni, usurato nelle strutture portanti dal tempo e già oggetto di rattoppi ai pilastri che però non consentono di reggere al passaggio di Tir e mezzi pesanti).
La circolazione sulla struttura, in questi anni, ha subito drastici ridimensionamenti, passando da 44 a 26 tonnellate di portanza, con limiti di velocità di 30 chilometri orari e distanza obbligatoria di 50 metri tra un veicolo e l’altro.
E, sempre più presente, la previsione di chiusura totale, con le inevitabili ripercussioni negativi sulla circolazione del territorio e tra le Regioni, là ove invece il primo cittadino ha sempre auspicato un rifacimento totale del ponte, con strutture d’acciaio in grado di tollerare traffico della portata superiore alle 44 tonnellate.
Si attende ora, nel frattempo, una relazione sull’esito delle prove statiche effettuate sulla struttura per conto della Città Metropolitana, in modo da poter decidere per il suo immediato futuro, che farebbe ipotizzare ulteriori abbassamenti di portata, e avere un’idea degli importi relativi ad ogni risoluzione presa.