Polo per le energie alternative nell’ex Tecdis, il Sindaco: “Grande opportunità per il territorio”
«Non possiamo che guardare con favore all’iniziativa di Cva, considerato che l’ex area della Tecdis è rimasta inutilizzata per tanti anni. Un importante progetto di valorizzazione recherebbe indubbi benefici a tutta la zona». Con queste parole il sindaco di Châtillon Camillo Dujany commenta la notizia - resa nota da La Vallée Notizie sul numero di sabato scorso 28 settembre - che l’ex Tecdis sarà trasformata in un innovativo polo dedicato inizialmente alla produzione di idrogeno e successivamente alle energie rinnovabili. «Sappiamo che si tratta non solo di un progetto molto ambizioso ma anche di un’iniziativa che creerà sul nostro territorio un polo completo, con la probabile presenza di un istituto di formazione superiore (i famosi Its, istituti ai quali si accede dopo la scuola superiore di secondo grado, ndr) dedicato al settore idroelettrico, e che potrà essere rivolto non solo agli studenti valdostani, ma a quelli di tutta Italia. - prosegue Camillo Dujany - Sarebbe un unicum nella nostra regione. Con la ex scuola Panorama chiusa ormai da diversi anni, potrebbe davvero diventare un’ottima opportunità per il nostro territorio. Auspichiamo davvero che si vada in questa direzione».
«Le prime interlocuzioni con Cva per lo sviluppo dell'ex area Tecdis le abbiamo avviate già alcuni anni fa. - dice Henri Calza, amministratore unico di VdA Structure - Questo progetto rappresenta indubbiamente un tassello importante che consolida positivamente la nostra attività finalizzata al recupero e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare valdostano. Con la ristrutturazione di un importante immobile nel parco industriale di Pont-Saint-Martin dove a novembre verrà inaugurata la nuova sede della Podium Engineering e lo sviluppo dell'ex Tecdis di Châtillon, grazie all'ambizioso progetto di Cva, abbiamo reso nuovamente produttivi 2 fabbricati per un totale di 32mila metri quadrati. Questo progetto saprà contribuire a rivitalizzare un'area ormai improduttiva dal 2003 con importanti benefici per la comunità di Châtillon»
L’assessore regionale allo Sviluppo economico Luigi Bertschy di recente aveva ribadito che negli obiettivi di mandato delle politiche industriali è presente il rilancio di zone ed immobili improduttivi da molto tempo e che quindi, dopo il recupero dell’area di Pont-Saint-Martin, ora è logico guardare con altrettanto interesse agli spazi un tempo occupati dalla Tecdis. La prima parte degli interventi in programma che riconvertiranno totalmente l’area dell’ex Tecdis, a monte della stazione ferroviaria del paese e a pochi metri dall’attuale sede della Compagnia Valdostana delle Acque, prevede la realizzazione, nella parte più a nord dello spazio, al confine con le palazzine dell’École hôtelière, di un impianto di produzione di idrogeno rinnovabile, finanziato all’interno del Pnrr con 8 milioni e 695mila euro. La progettazione è in fase avanzata perché tutto dovrà essere completato entro giugno 2026.
La nuova struttura una volta in funzione potrà produrre fino a 140 tonnellate di idrogeno all’anno, a sufficienza per soddisfare anche in prospettiva le esigenze del trasporto pubblico regionale e dei futuri mezzi alimentati appunto a idrogeno. Ma nella area riconvertita potrebbe esserci anche un museo dedicato alla storia dell’energia e dell’idroelettrico in Valle d’Aosta e spazi dedicati alla ricerca.