Politiche, tra ipotesi e conferme spuntano i nomi dei candidati
Il senatore Albert Lanièce non si ricandiderà alle prossime elezioni politiche. Lo ha comunicato lunedì scorso, 25 luglio, al Comité centrale dell’Union valdôtaine, riunitosi per fare il punto sulle Politiche in vista della chiamata alle urne fissata per domenica 25 settembre. «Dopo 15 anni di politica attiva questa volta non darò la mia disponibilità per candidarmi alle prossime elezioni politiche. - precisa il Senatore del gruppo delle Autonomie - Ancora qualche settimana di impegni istituzionali poi seguirà il mio bilancio di legislatura con i dovuti ringraziamenti e saluti». Albert Lanièce tornerà alla sua professione di medico famiglia ma resterà nella Commissione politica dell’Uv e continuerà a essere uno dei componenti di nomina regionale della Commissione paritetica Stato-Regione.
Albert Lanièce fu eletto al Senato nel 2013 con 24.609 voti (il 37,04 per cento) per la lista Vallée d'Aoste. Con lui a Roma, alla Camera, anche Rudi Marguerettaz, della stessa lista. Nel 2018 la ricandidatura sostenuta da autonomisti e PD e la conferma al Senato con 15.958 voti (25,76 per cento), mentre alla Camera i valdostani eleggevano Elisa Tripodi del Movimento 5 Stelle. In una nota del Mouvement si legge che «La flamme de l'Union Valdôtaine n'a cessé d'être vivante dans la dernière décennie grâce aussi au travail compétent et inlassable d'hommes comme notre Sénateur, Albert Lanièce qui, au cours de sa longue carrière politique, a su donner beaucoup, non seulement au Mouvement mais aussi au bien de tous les Valdôtains. Nous n'avons qu'à le remercier profondément pour tout ce qu'il a fait».
Candidature, spuntano i primi nomi: i retroscena
I tempi per scegliere i candidati sono strettissimi. Nei giorni di venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 agosto i partiti devono depositare al Viminale i contrassegni e i simboli elettorali. Domenica 21 e lunedì 22 agosto sono riservati alla presentazione delle liste. Perciò partiti e movimenti stanno accelerando il passo per individuare i nomi per i rappresentanti valdostani a Roma. Sul fronte autonomista prende quota per il Senato l’assessore all’Istruzione, Università, Politiche giovanili, Affari europei e Partecipate Luciano Caveri - in Consiglio Valle per Vallée d’Aoste Unie con Corrado Jordan che fa gruppo con Alliance Valdôtaine -, già deputato per 4 legislature dal 1987 al 2001 ed europarlamentare dal 2000 al 2003. Nessun altro può vantare un curriculum politico e un’esperienza simili ai suoi e, in un momento così delicato per il Paese e la Valle d’Aosta, per molti sarebbe l’uomo giusto, al posto giusto e nel momento giusto. Luciano Caveri è gradito anche ai Sindaci valdostani che comunque guardano pure al loro presidente Franco Manes. Un’altra figura di altissimo profilo potrebbe essere quella di Dino Viérin, eletto consigliere regionale per 3 legislature dal 27 luglio 1988 al 7 luglio 2003 e presidente della Giunta dal 30 giugno 1993 al 18 dicembre 2002. Altre ipotesi tirano in ballo l’ex assessore regionale al Turismo e attuale vicepresidente del Consiglio Valle Aurelio Marguerettaz, nonostante i deludenti risultati ottenuti alle Europee del 2009, e il docente universitario nonché ex presidente del Consiglio Valle e della Regione Roberto Louvin, fuoriuscito dall’UV nel 2005. Per la Camera spunta l’ipotesi Albert Chatrian, attuale consigliere regionale di Alliance Valdôtaine - Vallée d'Aoste Unie di cui è coordinatore, che ha alle spalle 4 legislature consecutive a partire dal 2008. Il Partito Democratico, il cui segretario regionale Luca Tonino ha annunciato che «Intorno all’elezione del Deputato e del Senatore valdostani, in un collegio uninominale, speriamo davvero di coalizzare un ampio fronte autonomista e progressista», punterebbe su Fulvio Centoz, prima sindaco di Rhêmes-Saint-Georges dal 2010 al 2015 e poi di Aosta fino al 2020, senza però entusiasmare gli autonomisti che a questo punto preferirebbero correre da soli in attesa di trovare il candidato alla Camera che potrebbe essere Filippo Gérard, il presidente dell’Adava le cui capacità sono riconosciute da tutti anche perché in questi anni ha lavorato davvero bene e per di più è a fine mandato.
Per quanto riguarda il centrodestra, la Lega è intenzionata a calare la carta della ex presidente della Regione - prima donna leghista a ricoprire tale carica dal 27 giugno al 10 dicembre 2018 - e attuale consigliera regionale Nicoletta Spelgatti, molto apprezzata dal leader del Carroccio Matteo Salvini. Infatti in Valle d’Aosta Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia stanno definendo la loro alleanza elettorale. «A noi spetta il candidato al Senato, - annuncia la segretaria regionale del Carroccio Marialice Boldi - perché siamo la prima forza in Valle d’Aosta e Nicoletta Spelgatti sarà l’indicazione che esprimerò. Non ha ancora sciolto del tutto le riserve, però è lei la persona giusta».
Assieme alla Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia correrà l’Udc di Piero Vicquéry che ha assicurato il suo appoggio al progetto politico. Con Nicoletta Spelgatti dovrebbe essere abbinato per la Camera un imprenditore espressione di Fratelli d’Italia che comunque non è il coordinatore Alberto Zucchi. Un altro candidato alla Camera che piacerebbe al centrodestra nostrano potrebbe essere l’avvocato e promettente scrittore aostano Corrado Bellora. Invece la coordinatrice regionale per la Valle d’Aosta di Forza Italia Emily Rini, dal 2008 al 2020 in Consiglio Valle di cui è stata pure presidente, non si candiderà.