Poco miele ma buonissimo: premiati gli apicoltori

Poco miele ma buonissimo: premiati gli apicoltori
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Sono 17 i premiati del 27esimo Concorso dei Mieli della Valle d’Aosta, organizzato a Châtillon nell’ambito della tradizionale Sagra del Miele. La cerimonia si è svolta domenica scorsa, 31 ottobre, nel salone polivalente delle scuole. Malgrado il 2021 sia stato un anno molto difficile per i 515 apicoltori valdostani, e per i loro 8.302 alveari, a causa delle avversità meteorologiche che hanno pressoché azzerato le produzioni primaverili e limitato in modo significativo quelle estive, al concorso sono stati presentati 51 campioni, valutati dalle commissioni composte da esperti assaggiatori iscritti all’Albo nazionale. Sono stati assegnati riconoscimenti fino a un massimo del 30 per cento dei campioni presentati in ognuna delle categorie.

«Il miele rientra nel paniere dei prodotti di eccellenza della nostra regione e le diverse tipologie, ognuna con le proprie peculiarità, rappresentano prodotti di nicchia di grande qualità, come testimoniano i risultati nei concorsi anche nazionali. - ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Davide Sapinet - È importante ricordare come l’allevamento delle api debba essere tutelato e valorizzato, in quanto fornisce un prezioso apporto per il mantenimento della biodiversità in agricoltura». Nel pomeriggio, nella sala dell’ex Hotel Londres, si sono tenute le degustazioni guidate dei mieli premiati, dal più delicato rododendro al più intenso e amarognolo castagno, passando da millefiori di montagna, tarassaco e tiglio. Il miele è l’unico alimento dove l’intervento dell’uomo è limitato all’estrazione e al confezionamento ed è il più sano poiché le api sono tra gli insetti più sensibili all’inquinamento.

Tra gli espositori, nella centrale via Chanoux, Fulvio Noro dell’azienda L’Abeille d’Arnad - che ha le arnie pure nel vallone di Champorcher, a Saint-Barthelemy di Nus, a Gignod e a Etroubles - è stato soddisfatto della giornata di mercato, per la quale aveva tenuto da parte del prodotto, anche se rispetto agli anni pre-Covid ha notato meno produttori e poco miele sui banchi. «Tornare in fiera è sempre piacevole - dice - ed è un’occasione di confronto con i colleghi, tutti, chi più chi meno, penalizzati dal maltempo primaverile e dalle piogge di luglio, che hanno provocato un abbassamento delle temperature e malessere negli alveari. In tutta Italia si è registrato un calo del 60 per cento, con inevitabili rincari nei prezzi».

Anche per Mauro Pignet di Chambave la sagra è stata positiva, con un bel passaggio di gente, ma la produzione ha subito perdite per il meteo primaverile instabile e per l’innalzamento delle temperature in alta quota dopo il maltempo. «In alcune zone, soprattutto della Bassa Valle, le api hanno raccolto manna, la melata del larice, una secrezione zuccherina per loro appetibile, che però cristallizza nei favi in 4 o 5 giorni. - spiega - Gli alveari sono pieni solo apparentemente e i favi devono essere ripuliti. Per il millefiori e il castagno il calo è stato tra il 50 e il 60 per cento, mentre l’acacia si è quasi azzerata».

Secondo Manuel Teppex di Aymavilles «La produzione in montagna è stata discreta, solo in lieve flessione, invece il miele di acacia, prodotto in Piemonte, ha avuto una riduzione drastica».

«A differenza di altri mercati, in cui gli acquisti di miele sono occasionali e in piccole quantità, a Châtillon il 70 per cento degli acquirenti chiede il formato da 1 chilo e viene a fare la scorta per l’inverno. - sottolinea Marco Glarey di Villeneuve - L’allarmismo sulla produzione di miele è un po’ esagerato. I cali si sono verificati a macchia di leopardo, però solo il miele di acacia è crollato dell’80 per cento, mentre in montagna si è registrato un dimezzamento per il maltempo».

«Châtillon è sempre stata la città del miele. - aggiunge Patrick Stevenin di Ayas, neo presidente del Consorzio apistico valdostano - Avere delle sagre così in valle apre il cuore, a maggior ragione in un periodo di morìa delle api e di difficoltà crescenti per il settore. Vedere che ai produttori storici si aggiungono tanti giovani è di buon auspicio. A tal fine vorremmo riprendere un progetto con le scuole medie, portando i ragazzi a conoscere il mondo delle api nella sede di Saint- Marcel del Consorzio apistico, che ha il suo apiario con 30 alveari».

I premiatiEcco i nomi dei premiati nel 27esimo Concorso dei Mieli della Valle d’Aosta. Millefiori di alta montagna. Oro: Fulvio Noro (per il miele prodotto a Saint-Barthélemy di Nus); argento: Fulvio Noro (Chaligne di Gignod), Siro Ducly (Crepin di Chamois) e Alessandro Jacquemod (Prarouland di La Thuile); bronzo: Fulvio Noro (Castello di Champorcher) e Sandro Diémoz (Ollomont).

Millefiori di montagna. Oro: Adriano Berti (Rondillon di Nus); argento: Laura Friolin (Moulin di Pollein); bronzo: Fulvio Noro (Crest di Pontboset) e Siro Ducly (Fiernaz di Antey-Saint-André).

Rododendro. Oro: Livio Carlin (Pont di Valsavarenche).

Tarassaco. Oro: Alessandro Sabatino (Epinel di Cogne).

Tiglio. Oro: Attilio Luboz (Plantey di Introd); argento: Livio Carlin (Champleval di Villeneuve).

Castagno. Oro: Daniela Dellio (Plan de Brun di Perloz); argento: Monica Voncini (Moron di Saint-Vincent); bronzo: Fulvio Noro (Echallod di Arnad).

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