Pochi contagi, da domenica la Valle d’Aosta in zona gialla

Pochi contagi, da domenica la Valle d’Aosta in zona gialla
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La Valle d’Aosta torna in zona gialla. Il ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, ha firmato la sera di ieri, 29 gennaio, le nuove ordinanze che entreranno in vigore a partire da domani, domenica 31 gennaio. Sono in area arancione le Regioni Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tutte le altre regioni e province autonome - tra le quali anche la Valle d’Aosta, quindi - sono in area gialla. L’indice Rt della nostra regione si attesta allo 0.82 - il dato nazionale è di 0.84 -, con una classificazione di rischio basso. «Gli sforzi e i sacrifici che tutti stiamo facendo portano dei frutti: - commenta il presidente della Regione Erik Lavevaz - siamo lontani dall'essere fuori dall'emergenza, ma l'alleggerimento del quadro sanitario ci dà respiro e ci consente di guardare con maggiore fiducia alle prossime settimane, quando inizierà la campagna vaccinale di massa». Il presidente Erik Lavevaz aggiunte «Dobbiamo continuare a tenere alta l'attenzione, agendo tutti insieme per non vanificare i risultati raggiunti e porre le basi della ripartenza».

Secondo i dati del bollettino regionale di ieri, venerdì 29, sono 8 i nuovi positivi al Coronavirus su 55 persone sottoposte a tampone. Nessun decesso è stato registrato nelle ultime 24 ore. Il totale dei contagiati scende a 253 - 10 in meno di giovedì 28 -, mentre i guariti sono 18. I pazienti ricoverati nell'Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta sono 27 - 4 in terapia intensiva - e 9 nell'ospedale da campo dell'esercito all’Espace Aosta.

Prefabbricato con 10 nuove

postazioni di terapia intensiva

Con la consegna e i lavori di posa dei moduli prefabbricati è iniziata mercoledì scorso, 27 gennaio, la realizzazione di 10 nuove postazioni di terapia intensiva Covid all'Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta. «Il nuovo reparto di terapia intensiva sarà posizionato su una struttura sopraelevata realizzata in carpenteria pesante, per garantire il collegamento diretto con l'ospedale» spiega Enrico Venturato, ideatore del sistema modulare ospedaliero e contitolare dell'azienda specializzata Med health technologies di Padova. «L'impianto, - aggiunge - che ha una struttura in acciaio, ha una vita operativa certificata per 50 anni, quindi, una volta superata l'emergenza Covid, potrà continuare a essere utilizzato, anche per altri impieghi». Le nuove postazioni di terapia intensiva ad Aosta saranno allestite in open space: l'obiettivo è di agevolare le operazioni dei sanitari e ottimizzare lo spazio della struttura, che occuperà complessivamente 420 metri quadrati. In linea con la filosofia della gara d'appalto, che richiedeva strutture pronte a operare con la formula “chiavi in mano”, i moduli vengono forniti dalla Med già completi di tutte le apparecchiature medicali e gli arredi, inclusi i sollevatori elettrici per la movimentazione dei pazienti critici. La commessa è stata assegnata all'azienda padovana dal Commissario per l'attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica Covid-19 Domenico Arcuri. La stessa Med sta realizzando due reparti analoghi nel Lazio, con 18 posti di terapia intensiva Covid al Policlinico Umberto I di Roma e altri dieci all'ospedale di Rieti. La tecnologia adottata per l'ospedale di Aosta è basata sul sistema “More” - modular operating room experience - e prevede che le strutture vengano costruite, allestite e collaudate in cantiere, quindi smontate e trasportate nel luogo di destinazione per il riassemblaggio definitivo.

“Stanze degli abbracci” nelle strutture per anziani di AostaL'installazione delle “Stanze degli abbracci” nelle strutture residenziali per anziani del Comune di Aosta è terminata venerdì scorso, 22 gennaio. «Il costo totale comprensivo di materiale e manodopera - dichiara l’assessora alle Politiche sociali Clotilde Forcellati - è di circa 5000 euro per le tre installazioni al Centro Polivalente, alla Casa Famiglia e al Bellevue. Nei giorni scorsi è stata inviata comunicazione all'Usl affinchè si possano autorizzare i familiari a far visita ai parenti ospiti delle nostre strutture in tutta sicurezza, ripristinando il contatto emotivo che rassicura e consola e che, se pur attraverso le "maniche di plastica" permette di abbracciare i propri cari. Nei prossimi giorni attraverso la compilazione del modulo di prenotazione già predisposto dagli uffici ci auguriamo che possano cominciare le visite».Vaccino, disponibili le dosi

per procedere ai richiami

Il caso del “taglio” delle forniture di dosi per il richiamo delle vaccinazione anti-Covid è stato discusso in Consiglio Valle. Mercoledì scorso, 27 gennaio, rispondendo a un’interrogazione del consigliere della Lega Vallée d’Aoste Andrea Manfrin, l’assessore alla Sanità Roberto Barmasse ha spiegato che «Le raccomandazioni del Commissario Arcuri di mantenere il 30 per cento di dosi sono arrivate in ritardo, come al solito, quando il problema era ormai conclamato. Siamo comunque riusciti a mettere da parte il 30 per cento, a cui si sommano 1.170 dosi pervenute martedì 26 gennaio e quelle che arriveranno a inizio febbraio: queste dosi consentiranno di garantire ai soggetti che hanno già ricevuto la prima dose i richiami della vaccinazione entro i tempi raccomandati dalle aziende farmaceutiche». L’assessore Roberto Barmasse ha aggiunto che «Secondo quanto comunicato dall'Usl, l'Azienda sarà in grado di riprendere le somministrazioni secondo la programmazione sospesa a metà gennaio». «I numeri parlano chiaro, - ha replicato Manfrin - se i vaccinati sono 3.600 e le dosi rimaste sono 870, alle quali si aggiungono le 1.170 di cui parla l'Assessore, evidentemente non riusciremo a coprire tutti i richiami. Chiedo all'Assessore di fare luce con chi gli fornisce i dati per arrivare a dare certezze e sicurezze a chi è stato già vaccinato per la prima dose».

Studio sulla popolazione

per le priorità di vaccinazione

Nell'ambito del Piano vaccinazione Covid-19 in Valle d'Aosta è stato consegnato lo studio sulla stratificazione della popolazione valdostana: si tratta di una metodologia basata su algoritmi di intelligenza artificiale che servirà per attribuire le priorità per la somministrazione del vaccino. Lo studio è stato realizzato dalla società Gpi spa di Trento. «Per la corretta programmazione della Fase 2 della vaccinazione anti Covid-19 nella nostra regione - precisa l’assessore regionale alla Sanità Roberto Barmasse - abbiamo voluto far realizzare uno studio specifico sulla popolazione valdostana, correlando i bisogni sanitari con i criteri anagrafici di ogni singola persona al fine di definire la corretta priorità di somministrazione del vaccino. Gli esiti dello studio ci permetteranno di definire, al meglio, la pianificazione vaccinale in Valle d'Aosta, personalizzandola». Il documento è stato elaborato con la finalità di supportare i processi di pianificazione del Piano Vaccini. «Ogni soggetto, sulla base delle variabili fascia d'età, comorbilità, prestazioni specialistiche, farmaci, ricoveri, accessi ospedalieri - si legge in una notacongiunta dell’Assessorato della Sanità e dell’Usl - è inserito in un cluster che viene ulteriormente affinato prendendo in considerazione quelle patologie che potrebbero mostrare un aumentato rischio prognostico rispetto al Covid-19. Le patologie prese in considerazione sono quelle cardiologiche croniche e acute, quelle respiratorie croniche e acute, quelle metaboliche, le deficienze immunitarie, i tumori, i trapianti. L'appartenenza ad un determinato cluster stabilisce la priorità utile alla programmazione degli interventi vaccinali».

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