Piste non ciclabili

“Qualcuno sa se il marciapiede che porta al Beauregard è stato pulito?” “In certi punti bisogna camminare in mezzo alla strada, con le auto che ti sfiorano, sui marciapiedi si rischia di scivolare.”

“Se un cittadino, con scarponcini da montagna, scivolasse su un marciapiede lasciato in queste condizioni e dovesse farsi male, chi se ne assumerebbe la responsabilità”. “Si può lasciare una strada così…” Questi alcuni dei messaggi degli aostani che hanno popolato di polemiche i giorni scorsi.

Come ne troviamo parecchi in rete, oltre a foto e lamentele, di chi è in difficoltà perché anziano, di chi ha figli piccoli e di chi semplicemente si chiede: perché accade?

Come mai ancora una volta, un altro anno ancora a novembre non siamo pronti alla prima nevicata? Come facciamo ad essere sorpresi? Le nuove ditte, i nuovi appalti, il troppo freddo che fa ghiacciare?

Ma per favore, siamo in Valle d’Aosta a fine novembre, di cosa dobbiamo parlare? E’ chiaro che nevicherà, è un bene per tutti, per il turismo, per l’agricoltura, per tutti. Ancora Aosta si fa trovare con strade sporche, discese ghiacciate, tratti di strada non puliti, sale non sparso, spartineve non passati, marciapiedi inaccessibili. Non si può evocare la straordinarietà, per giustificare la noncuranza.

E poi la reazione? Mentre si accampano scuse, la ciclabile è la prima “strada” ad essere pulita. Per dimostrare cosa? Che avesse un senso farla? Che la salute dei ciclisti invernali (un’infinità quelli che con la neve escono in bicicletta per andarsene in giro) è una priorità?

Pensiamo alle cose semplici: a buttare il sale prima che ghiacci, a far passare gli spazzaneve appena nevica, a far pulire i marciapiedi per i coloro che vogliono eccezionalmente camminare a novembre… anziché andarsene in bicicletta.

“La neve pose una tovaglia silenziosa su tutto. Non si sente se non ciò che accade dentro casa. Mi avvolgo in una coperta e non penso neppure a pensare” scriveva magicamente Fernando Pessoa, ma pensiamo anche a chi deve uscire dalla poesia ed andare al lavoro.