Piero Gerbelle, una vita per gli scout Per loro era un punto di riferimento

Piero Gerbelle, una vita per gli scout Per loro era un punto di riferimento
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Piero Gerbelle, di famiglia originaria della Valgrisenche, nasce il 1° maggio del 1941 ad Albertville, nel dipartimento della Savoie, in Francia, dove la famiglia si era trasferita per lavoro. E' il secondogenito di Rhémy e Jeanne Rosier, dopo il fratello Cesare e prima della sorella Maria Teresa, per tutti Maïté.

A pochi giorni dalla sua nascita la sua famiglia era stata espulsa dalla Francia e i risparmi requisiti. Erano quindi tornati in Valle d'Aosta e, il papà, maestro elementare, aveva trovato lavoro alla Cogne per poi fare l’insegnante alle elementari dapprima a Meylan, villaggio di Doues, poi a Doues capoluogo e infine ad Aosta, dove la famiglia va ad abitare nella casa di viale Conte Crotti nel 1952.

Piero Gerbelle quindi trascorre l’infanzia a Doues, le nevicate abbondanti di quegli anni gli permettono di prendere confidenza con la neve e d'estate trascorre le vacanze a Valgrisenche. Quando il papà è trasferito nella scuola del quartiere Cogne, ad Aosta, vanno ad abitare dapprima in corso Saint-Martin-de-Corléans e poi in viale Conte Crotti. Nel 1954 un ragazzino vicino di casa lo invita con il fratello Cesare al gruppo scout, costituitosi nel 1946 e con sede nel chiostro della Cattedrale. I genitori acconsentono e i due Gerbelle entrano nel gruppo, Piero nella squadriglia dei Leoni e Cesare in quella dei Falchi. Piero vive il primo momento comunitario nel campo estivo, che in quell'anno si tiene a Saint-Oyen.

In quel campo erano in tre novizi a fare la promessa: oltre a Piero Gerbelle, suo fratello Cesare e Vittorio Pastorello. Nella squadriglia dei Leoni erano in quattro: Giuseppe "Beppino" Camandona, Michele Tropiano, Remo Spataro e Piero Gerbelle appunto, capo squadriglia era Domenico Agostino. Da allora Piero Gerbelle ha partecipato a tutti i campi e a tutte le attività scout del gruppo diventando l’anima e il «motore» del gruppo Aosta1. Nel 1963, entra a far parte del gruppo scout anche la sorella Maïté, diventata negli anni seguenti preziosa collaboratrice di Piero. Dopo le medie e le magistrali, Piero Gerbelle assolve l'obbligo di leva nel 1962 come sottoufficiale di complemento alla Scuola militare alpina di Aosta, dove affina le tecniche sciistica e alpinistica e i suoi superiori, in particolare il capitano Lino Job, sensibile alla formazione dei giovani, fanno in modo che abbia tempo libero per le attività scoutistiche dei ragazzi. Dopo Domenico Agostino era diventato caposquadriglia dei Leoni Remo Spataro, al quale succede lo stesso Piero Gerbelle. Terminato il servizio militare, comincia a lavorare come insegnante elementare. Inizialmente è a Dolonne, quindi insegna ai corsi pomeridiani ai carcerati e ai carabinieri, poi è trasferito a Pré-Saint-Didier, al Villair di Quart, a Saint-Christophe e infine a Pollein, dove rimane per trent'anni fino alla pensione. I mesi estivi sono sempre dedicati al gruppo scout e con l'innato spirito di educatore si occupa dei più giovani, senza disdegnare uscite in montagna, sempre più impegnative, con gli amici. Con Remo Spataro ha praticato tanto alpinismo e scialpinismo. Insieme sono stati sul Monte Bianco, sul Gran Paradiso, sul Ruitor da tutti i versanti. Negli anni Sessanta sotto la Punta Chaligne si salva miracolosamente da una valanga che lo seppellisce fino al collo, lasciandogli la testa fuori. Nel 1965 Piero Gerbelle si iscrive al Club alpino italiano, ma la frequentazione della montagna continua soprattutto con il gruppo scout. Le escursioni sono lunghe e impegnative e comprendono Becca di Nona, Becca di Viou, Punta Chaligne, sempre in giornata e partendo a piedi da Aosta, dopo la Messa delle otto in Cattedrale.

In inverno negli anni Settanta e Ottanta lui e gli amici utilizzano due stanzette accanto all'eremo di San Grato, rimesse a posto da loro stessi. Arrivavano con gli sci o a piedi da Pila, le lampade a gas per fare luce, le stufe a legna per scaldarsi e l'acqua presa alla sorgente, prima di San Grato, caricando i bidoni sulle slitte. Alla sera per andare a Pila seguivano la loro traccia nella neve.

Nel 1975 il gruppo scout Aosta1 si trasferisce in via Xavier de Maistre, ristrutturando i locali seminterrati, ampi, ma in cattive condizioni. Nello stesso anno prende parte al raduno mondiale in Norvegia. Per far partecipare tutti, il gruppo studia un'attività di autofinanziamento: si chiede alla Regione di fare qualche lavoro e viene affidata loro la manutenzione dei sentieri tra Ville-sur-Sarre e Pont d'Avisod.

Nel corso degli anni l'Aosta1 ha partecipato a raduni internazionali, nel 1995 nei Paesi Bassi, nel 2005 a Parigi e ai campi nazionali, in Sardegna nel 2003, oltre a organizzare i propri campi estivi in Valle d'Aosta, in altre regioni d'Italia e in Francia e Svizzera.

Inoltre gli scout hanno spesso prestato la loro opera come volontari in occasione di eventi calamitosi, quali terremoti e alluvioni, o in servizi sociali, come l'accompagnamento di malati a Lourdes. «Qui possono venire tutti, non importa chi siano, anche con difficoltà di inserimento. Importante è che imparino a vivere nel gruppo. Diamo importanza ad attività particolari per la conquista di "specialità", ma quasi sempre si opera come squadriglie e non come singoli» amava dire Piero Gerbelle. Molti di coloro che hanno condiviso con lui tante esperienze gli hanno portato l’ultimo saluto nel pomeriggio di lunedì scorso, 12 dicembre, in Cattedrale ad Aosta.

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