Pier Luigi Quaranta, cuore generoso di Alpino

Pier Luigi Quaranta, cuore generoso di Alpino
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Gli Alpini valdostani sono in lutto per la scomparsa di Pier Luigi Quaranta, spentosi all’ospedale Beauregard di Aosta nella serata di sabato scorso, 21 agosto. E’ stato capogruppo a Charvensod per più di trent’ anni. Era nato il 20 agosto 1933 respirando l'aria dolce del Lago Maggiore, a Baveno, sulla sponda piemontese. Appena il tempo di temprarsi sui sentieri delle montagne dell'Ossola, ed ecco la cartolina precetto che lo portò alla Scuola Militare Alpina di Aosta. Visse i canonici diciotto mesi con grande senso del dovere e delle istituzioni e nel suo cuore l'amore per il cappello alpino cresceva ogni giorno sino a diventare devozione. Dopo il trasferimento al Comando Reggimentale di Torino venne congedato nel 1956 ma cinque anni dopo fu richiamato a Pragelato per la rifondazione del Battaglione Val Tanaro.

Nel 1959 si era sposato con Pia Realini da cui sono nati Paola nel 1961, Patrizia nel 1962 e Paride nel 1968. Il trasferimento definitivo in Valle d’Aosta della famiglia avvenne nel 1966, dopo che un contratto di sei mesi come gruista alla Cogne divenne un impiego a lungo termine.

Generoso e pieno di vitalità, si iscrisse nel 1976 al Gruppo Alpini di Charvensod e il suo arrivo fu dirompente. Le sue idee e le sue iniziative scossero il Gruppo che, ben presto, giunse ad avere duecentocinquanta iscritti. Per quattro anni ne fu l'alfiere, poi venne nominato capogruppo con voto unanime. La sede da Pont Suaz venne spostata in paese permettendo così alle Penne Nere di essere più vicine alla comunità. Non c’era attività di volontariato, assistenza, interventi di qualsiasi genere, che non vedessero Pier Luigi Quaranta a coordinare i lavori. Stimolò la popolazione ad essere generosa soprattutto nei confronti dei bambini di alcune regioni africane raccogliendo indumenti, giochi, viveri che riempivano interi containers. Entrò nel Consiglio della Sezione Valdostana dell'Ana e ad ogni riunione si presentava con l'impeccabile giacca blu, camicia e cravatta. Per il suo grande impegno nel volontariato - trasmesso ai figli dal momento che Paola è presidente della Pro Loco e Paride è ispettore di Comunità montana dei Vigili del Fuoco volontari - nel 2017 è stato insignito del Cavalierato della Repubblica.

Per Pier Luigi Quaranta le istituzioni sono sempre state un simbolo prezioso e andavano rispettate, in qualsivoglia situazione. «In occasione della Festa degli Alpini, a San Grato, mi sono presentato la prima volta senza la fusciacca e il rimprovero di Quaranta è arrivato puntuale: “Signor Sindaco, lei deve indossarla sempre !!”» ha ricordato nella sua orazione durante i funerali celebrati lunedì scorso, 23 agosto, il sindaco di Charvensod Ronny Borbey.

Durante le Adunate sezionali e nazionali era responsabile del servizio d'ordine; stava attento che ci fosse la giusta distanza tra le file, ogni tanto redarguiva chi non era vestito in maniera appropriata ma, in fondo, permetteva a tutti di sfilare in maniera impeccabile. Nipote della Madrina dell'Incrociatore Alpino Giuseppina Cardini e nipote della Medaglia d’argento al Valor Militare Giacomo Quaranta, morto in Africa orientale nel 1936, aveva frequentato il Corso Acs con due cari amici, Titti Bisune e Corrado Perona, poi diventato presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Alpini. Proprio Corrado Perona era presente alle esequie e si è visibilmente commosso quando Giancarlo Telloli ha suonato con la sua tromba “Signore delle Cime”, le note che accompagnano sempre gli Alpini verso il Paradiso di Cantore. Pier Luigi Quaranta lascia la moglie Pia, i figli Paola, Patrizia e Paride e i nipoti Luca Jacquemod e Nantas, Greta e Mathias Quaranta.

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