Picchiava la moglie, dopo la condanna a 5 anni e 6 mesi rischia di essere incriminato anche per tentato omicidio

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Per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate nei confronti della moglie, un 42enne è stato condannato lunedì scorso, 11 aprile, a 5 anni e 6 mesi di carcere dal giudice monocratico Maurizio D’Abrusco. Il pubblico ministero Manlio D’Ambrosi aveva chiesto una condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione. Sullo sfondo della vicenda giudiziaria, un matrimonio che si presume combinato tra famiglie marocchine. Oltre alla condanna - contro cui il difensore Filippo Vaccino ha annunciato appello -, l’imputato rischia un ulteriore procedimento penale. Dal dibattimento in aula, e da alcuni referti, sono scaturiti indizi di un tentato omicidio, tramite uno strangolamento, e di un’interruzione di gravidanza cagionata alla donna, con dei calci sull’addome. Il giudice ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura, che la aveva richiesta durante la discussione, per valutare questi elementi. La sentenza include pure una provvisionale di 20mila euro a favore della donna, costituitasi parte civile nel processo.

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