Piano Strategico, due prestiti obbligazionari per 500 milioni

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La Giunta regionale ha licenziato un disegno di legge - che passerà ora all’esame delle commissioni del Consiglio Valle - che autorizza la Cva a emettere 2 prestiti obbligazionari quotati in un mercato regolamentato a copertura del fabbisogno finanziario del Piano strategico 2021/2025, approvato nei mesi scorsi.

In particolare la Compagnia Valdostana della Acque potrà procedere entro la fine del 2021 con una prima operazione tramite lo strumento del collocamento privato, per un importo di 50 milioni di euro e successivamente, entro la metà del settembre 2022, con un bond destinato al mercato, riservato ad investitori istituzionali, per un importo fino a 450 milioni di euro.

Operazioni che permetterebbero, quindi, al Gruppo Cva «Di presentare la società ai mercati finanziari, con una prima operazione di importo ridotto utile anche ad acquisire il necessario know how per operare sul mercato regolamentato - si legge nell’articolato - e, successivamente, con un’operazione riguardante il prestito obbligazionario previsto per il secondo semestre dell’anno 2022».

A Cva è richiesto di verificare costantemente il perdurare dei vantaggi economici e strategici dell’operazione finanziaria e della sostenibilità economica e finanziaria della stessa.

L’obiettivo è quindi di coprire i costi del Piano strategico 2021/2025 (per il quale gli investimenti previsti ammontano a 617 milioni di euro) con i 2 prestiti obbligazionari quotati sul mercato regolamentato. Oltre a questo, anche diversificare le fonti di finanziamento per permettere una transizione energetica green. Come si legge ancora nella relazione del disegno di legge «La transizione energetica, quale obiettivo strategico rilevante anche per la Regione, comporterà, per Cva Spa, la necessità di porre in essere azioni e investimenti finalizzati alla realizzazione di progetti di riqualificazione, dal punto di vista energetico e ambientale, di stabilimenti industriali o edifici di terziario avanzato, nonché l’adeguamento della rete di distribuzione valdostana alle nuove necessità correlate al proliferare di impianti di generazione distribuita e all’aumento dei consumi elettrici, il che avrà ricadute occupazionali sul territorio regionale».

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