Più Stato e meno mercato, «I comunisti hanno sempre fatto il bene dell’autonomia valdostana»

Più Stato e meno mercato, «I comunisti hanno sempre fatto il bene dell’autonomia valdostana»
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«Grazie al Partito Comunista italiano la Valle d’Aosta gode oggi dei suoi privilegi». Con questa affermazione Francesco Statti, segretario regionale del partito, ha presentato sabato 10 settembre scorso, alla conferenza stampa ospitata al Bar Ambaradan di Aymavilles, la lista e il programma del PCI Vda.

«Nel 1976 fu eletto in Valle d’Aosta il comunista Ruggero Millet, che non prese parte al gruppo misto come vogliono fare gli autonomisti progressisti oggi, ma al gruppo del PCI. Fu proprio nel gruppo dei comunisti che Ruggero Millet sviluppo una serie di legami che portarono alle norme di attuazione dello Statuto speciale della Valle d’Aosta nel 1978 - continua Francesco Statti - e questo per sottolineare che i comunisti hanno sempre fatto il bene dell’autonomia valdostana, lo dice la storia».

Il Partito Comunista italiano candiderà alla Camera l’eporediese Davide Ianni, 31 anni, residente ad Ivrea ed ingegnere informatico, e al Senato il vigile Guglielmo Leray, 54 anni, residente ad Aosta.

Lo slogan della lista è «Più Stato e meno mercato». A differenza delle altre elezioni, per la prima volta il Partito Comunista italiano prende una netta posizione contro l’Europa e la Nato. Il programma è suddiviso in 15 punti: pace e disarmo, uscire dall’Europa e dalla Nato, rilancio del ruolo dello Stato nell’economia, questione meridionale, lotta al precariato, ambiente e territorio, cancellazione di tutte le forme di neoschiavismo degli immigrati, più stato sociale, più fondi alla scuola e la ricerca, cultura e comunicazione, diritto alla casa, aumento dei trasporti, sovranità popolare e partecipativa, investire sui giovani e liberazione delle donne. Ma la proposta più importante è la patrimoniale. Il Partito Comunista italiano vuole tassare i cittadini che guadagnano più di un milione di euro, in Italia circa 400 mila persone. Secondo una stima elaborata dai comunisti si potrebbero raccogliere 20 miliardi euro, che andrebbero a finanziare il loro programma.

«Il nostro programma è nazionale ma si rivolge anche alla Valle d’Aosta» spiega Fabrizio Spadini, responsabile della comunicazione. «Nella nostra regione si presentano liste che a livello nazionale sono avversarie e noi pensiamo che tutto questo sia una grande contraddizione. In più guardavo i candidati - continua Fabrizio Spadini - e molti volti mi sembra di averli visti già in almeno 3 partiti, significa che ogni elezione cambiano lista pur di venire eletti. I nostri candidati hanno sempre lavorato per lo stesso partito e per farlo crescere nel territorio».

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