«Per le patologie che a causa dell’epidemia di Covid non vengono più curate si potrebbe usare l’ospedale da campo»

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Ho 64 anni e, avendo la fortuna di avere ben due tipologie di vaccini dedicate a noi ultrasessantenni, ho compiuto il mio dovere e mi sono vaccinato. Non l'ho fatto per paura di morire, perché da tanti anni ho imparato che la morte è la nostra unica certezza e anche nascondendoci non riusciremo ad evitare l' appuntamento. Non è per paura della malattia, perché altrimenti non mi sarei offerto come volontario per il servizio di ritiro rifiuti Covid. Non è per proteggere nessuno, visto il principio secondo il quale il vaccino serve a tutelare chi lo effettua e con percentuali variabili e incerte. L’ho fatto per obbedire a un ordine di un mio superiore. Già perché da oltre un anno si parla impropriamente di guerra, si sventolano a casaccio tricolori al suono di inni eseguiti nei modi più disparati, poi alla vista di un alto ufficiale ci si permette di aver paura per la nostra libertà. Quale libertà? Si deridono le medaglie che fanno parte della sua divisa che sono il curriculum di chi le porta. Se alla nostra classe politica fosse richiesta una preparazione culturale, tecnica e psicofisica equivalente a quella necessaria per frequentare un’accademia militare, forse le cose andrebbero meglio in questo Paese sempre più allo sbando. Comunque concludo l' amaro sfogo con una preghiera ai nostri politici. Gli anziani, o se preferite i “nonnini” che magari hanno già fatto il Covid, che avete vaccinato, che sono stati isolati nelle loro camere, hanno bisogno di aria e della serenità di una carezza, di un abbraccio dei loro cari, mentre i diversamente ammalati, perché non c’è solo il Covid, hanno il diritto di essere curati. Non fa piacere telefonare per prenotare una visita di controllo post intervento per la rimozione di un tumore maligno e sentirsi dire che “è tutto bloccato, se proprio ha fretta può prenotarne una a pagamento”, o rimanere in attesa di iniziare un ciclo di radioterapia perché ti avvisano che il “suo appuntamento è stato rimandato”. Noi diversamente ammalati non potremmo utilizzare quello stupendo ospedale da campo tanto decantato e così poco sfruttato?

Valter Elos,

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