Per la strada romana a Bard un “costante rischio di crolli di roccia” Regione e Comuni concorderanno l’utilizzo dei 2,5 milioni di fondi Ue

Per la strada romana a Bard un “costante rischio di crolli di roccia” Regione e Comuni concorderanno l’utilizzo dei 2,5 milioni di fondi Ue
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«Gli approfondimenti effettuati, sia attraverso nuovi rilievi di dettaglio sia attraverso modellazioni di caduta dei blocchi, confermano e anzi aggravano le condizioni di pericolosità del versante, dove sono evidenti aree instabili anche di diverse centinaia di metri cubi, rispetto alle aree sottostanti e in particolare rispetto alla Strada delle Gallie». Sono complesse le prospettive per la riapertura della strada romana, nel tratto che collega Bard con Donnas, chiuso ormai da molti anni a causa del pericolo di crolli. E’ quanto emerge chiaramente dalle parole dell’assessore regionale alle Opere pubbliche Davide Sapinet che giovedì scorso, 28 settembre, ha risposto in Consiglio Valle a un’interpellanza di Rassemblemente Valdôtain e Lega Vallée d’Aoste.

«La riapertura del tratto tra Bard e Donnas a percorrenza ciclo-pedonale produrrebbe importanti ricadute economiche e numerosi benefici dal punto di vista turistico contribuendo a valorizzare anche gli itinerari Via delle Gallie, Via Francigena, Cammino Balteo e Chemin des Vignobles» ha rimarcato Dennis Brunod.

«La Strada delle Gallie è una delle più preziose testimonianze dell'epoca romana, ma purtroppo a causa di diversi crolli, nel 2006 il tratto è stato chiuso al traffico. - ha ricordato Christian Ganis - A nostro avviso 17 anni di attesa sono tanti: ci auguriamo che si arrivi presto ad una sua definizione, pur nella consapevolezza delle difficoltà dell'intervento».

«L’obiettivo e le idee su come procedere per valorizzare quel tracciato sono chiare, ma i fenomeni da affrontare sono complessi e quindi anche le previsioni sulla loro efficacia possono essere variabili. - ha dichiarato con realismo l’assessore Davide Sapinet - Si tratta infatti di un tratto che interseca ambiti territoriali soggetti a un costante rischio di frane in roccia. Il 19 luglio 2021 il Politecnico di Torino è stato incaricato per la predisposizione dei documenti preliminari alla progettazione di interventi di mitigazione del rischio da crolli di roccia. Le condizioni di pericolosità rilevate sono anche giustificate dai recenti crolli dell’autunno-inverno che dimostrano di una parete particolarmente attiva e di una strada altamente esposta. Al fine di verificare se sia possibile conciliare gli interessi di fruizione del bene con la sicurezza dei visitatori, i tecnici regionali, sulla base dello studio del Politecnico, hanno quindi intrapreso una serie di attività finalizzate alla valutazione del rischio e delle possibili opere di mitigazione che sono state inserite nell’ambito del progetto approvato a fine agosto 2023 a valere sul Programma regionale Valle d’Aosta Fesr 2021-2027, per un importo complessivo di euro 2,5 milioni di euro. Con questo progetto sui fondi europei, si concorderanno nei prossimi mesi con i Comuni interessati gli interventi ipotizzati e le loro modalità di realizzazione e si valuterà insieme a loro il livello di fruizione possibile delle aree».

«Fa piacere che tutti condividano l'obiettivo e dalle parole dell'Assessore sembra che stiamo imboccando la strada giusta. - ha replicato il consigliere Dennis Brunod - Siamo consapevoli che il rischio sia molto alto e che il rischio zero non si raggiungerà mai, tuttavia ribadiamo l'importanza di tornare a valorizzare questo patrimonio storico e culturale, anche attraverso percorsi alternativi. Ne beneficerebbero non soltanto i due comuni interessati, ma tutta la Valle d'Aosta»

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