Per l’ex presidente dell’Ivat Ermanno Bonomi udienza davanti alla Corte dei Conti
Ermanno Bonomi, presidente dell’Institut Valdôtain de l'Artisanat de Tradition-Ivat dal 2015 al 2019, dovrà comparire di fronte ai giudici della Corte dei Conti per rispondere di un presunto danno erariale. Dal canto suo, Bonomi si dichiara certo di non aver commesso alcuna irregolarità e, per questo motivo, è sicuro che verrà pienamente riconosciuta la sua totale estraneità ai fatti che gli sono contestati. In particolare, secondo la magistratura contabile Ermanno Bonomi si sarebbe trovato al centro di un caso di conflitto di interessi. La vicenda ha inizio nel febbraio 2019, quando il consigliere del Movimento 5 Stelle Luigi Vesan presenta in Consiglio Valle una interpellanza sulla posizione di Ermanno Bonomi, presidente di Ivat e allo stesso tempo consigliere della cooperativa Derby Legno Ceramica di Villeneuve. Osservazione a cui aveva risposto l’allora assessore alle Attività produttive e All’artigianato Renzo Testolin precisando che Ermanno Bonomi è «Consigliere di amministrazione nella società cooperativa Derby Legno Ceramica, iscritta in quanto tale nel registro dei produttori, senza poteri di amministrazione».
Successivamente a un esposto, la Procura regionale della Corte dei Conti ha avviato degli accertamenti e ipotizza che il danno sarebbe quantificabile in circa 10.000 euro. Ciò perché nel 2017 l’Ivat, presieduto da Ermanno Bonomi, avrebbe aumentato l’acquisto di prodotti dalla storica fornitrice Derby Legno Ceramica di cui lo stesso Bonomi era, appunto, consigliere di amministrazione. Sospetti integralmente e fermamente respinti da Ermanno Bonomi, assistito dall’avvocato Massimiliano Sciulli. «L’aumento del volume di affari di Ivat - spiega Ermanno Bonomi - implica un aumento degli acquisti che sono stati fatti per tutti gli artigiani e non solo per la Derby Legno Ceramica. Il sistema di vendita adottato poi, non addossa nessuna responsabilità a Ivat in quanto tutti i prodotti artigianali vengono conferiti in “conto vendita” vale a dire che vengono pagati solo dopo una effettiva vendita». Inoltre Ermanno Bonomi evidenzia che «Tutte le azioni dell’Ivat venivano decise collegialmente dal Consiglio di amministrazione» e ricorda che «Il denaro destinato agli acquisti non è denaro pubblico ma frutto dell’attività commerciale di Ivat».