Per il colosso Cva numeri più forti della crisi Covid Dal bilancio oltre 36 milioni nella casse Finaosta
«È stato un anno drammatico a tutti i livelli e anche per le aziende del settore elettrico. Nonostante la fortissima caduta delle domanda e dei prezzi dell'energia abbiamo ottenuto dei numeri relativi alla performance produttiva e anche a livello economico molto buoni, e ciò ci rasserena nel proseguimento dell'attuazione del piano strategico che abbiamo previsto nei prossimi anni». Lo ha affermato il presidente della Compagnia Valdostana della Acque (Cva), nella conferenza stampa di presentazione del bilancio di esercizio e di sostenibilità relativo al 2020.
Nell'anno più disastroso per l'economia dai tempi della crisi di Lehman Brothers, ammontano a 61 milioni di euro l'utile netto (meno 19 per cento rispetto al 2019, 36 milioni e 577mila euro di questi andranno come dividendi a Finaosta, finanziaria con cui la Regione partecipa all’azienda energetica) e a 536 milioni i ricavi netti realizzati dall'azienda leader nella produzione di energia 100 per cento green, a fronte di una contrazione complessiva della domanda di energia pari al 5,3 per cento rispetto al 2019. In forte diminuzione anche l'indicatore del prezzo unico nazionale medio annuale che ha segnato meno 25 per cento, portando il prezzo medio dell'energia al suo minimo storico di 38 euro a MWh, rispetto allo standard che si aggira sui 53 euro a MWh. Buono il margine operativo lordo - indicatore che ne misura la redditività - che nel 2020 raggiunge i 138 milioni 933mila euro, un valore in calo rispetto al 2019 (quando raggiungeva i 153 milioni di euro) però superiore alla media degli ultimi 5 anni. In netta salita la produzione di energia elettrica: sono 3.347 i GWh prodotti (erano 3.067 quelli prodotti nel 2019), che hanno coperto nel 2020 il 2,9 per cento della produzione nazionale di energia elettrica da fonti rinnovabili.
«I risultati ottenuti nel 2020, nonostante le difficoltà emerse a fronte della situazione emergenziale legata alla pandemia, confermano l'ottimo stato di salute del Gruppo Cva. In particolare le strategie poste in atto dalle società del Gruppo Cva e le competenze di tutte le persone che vi lavorano hanno contribuito a rafforzare le caratteristiche di resilienza e di volatilità di alcuni fondamentali del business di Cva» afferma l'amministratore delegato Enrico De Girolamo. La partecipata valdostana sarà al centro della ripartenza del Paese che, come auspicato anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-PNRR, avverrà in un'ottica green e ciò porrà nuove sfide a cui Cva sta già rispondendo con «Un piano strategico sul quale siamo incamminati, cercheremo poi di cavalcare le occasioni offerte dal PNRR, senza dimenticarci del territorio, sul quale stiamo operando anche irrobustendo la struttura organizzativa dell'azienda in vista della grande sfida del rinnovo delle concessioni che sarà protagonista dei prossimi anni» afferma il presidente Marco Cantamessa, ricordando anche i numerosi investimenti in programma in termini di acquisizione di nuovi impianti, idrogeno verde e innovazione che saranno comunicati man mano.
«Il mare del mondo dell'energia è estremamente agitato e il ruolo Cva in questo contesto è stata e sarà prezioso per l'economia valdostana» afferma Luciano Caveri, assessore regionale alle Partecipate. «Confermo quanto il mondo della politica creda fortemente in questa azienda e ringrazio gli amministratori per i risultati raggiunti e tutti coloro che ci lavorano». L'Assessore ricorda infine che viviamo «In un sistema economico in cui la concorrenza è molto spietata» e per questo diventa fondamentale per la Valle d'Aosta «Difendere a Roma come a Bruxelles questa realtà industriale e soprattutto sociale».
Nel proprio bilancio di sostenibilità 2020 la Cva punta sulla transizione energetica, con una roadmap che vede la declinazione dei dettami europei nell'investimento di Cva per i prossimi 5 anni. A partire, fa sapere l'azienda, dalla «Sperimentazione finalizzata alla produzione di idrogeno verde in partnership con Snam» sino allo sviluppo di «Nuova capacità rinnovabile attraverso una pipeline di progetti per 444 MW di fonte fotovoltaica ed eolica nel resto d'Italia», passando per il «Potenziamento della business unit per l'innovazione e l'efficienza energetica per promuovere l'efficientamento degli edifici» e l'«Incremento degli investimenti sulla rete di distribuzione per renderla più adeguata ai nuovi scenari di mercato».
Una «rotta sostenibile» confermata, sostiene il presidente Marco Cantamessa, dal «Recente ottenimento di un 'sustainable linked loan' da 70 milioni di euro pattuito con Bnp Paribas, le cui condizioni di finanziamento sono legate a precisi indici di sostenibilità».