Per i lavori all’ospedale le camere mortuarie saranno spostate per due anni al cimitero

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Predisporre uno studio del traffico per definire come i lavori di ampliamento dell'Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta ridisegneranno la viabilità della città. È quanto hanno concordato la Regione e il Comune di Aosta in uno degli ultimi tavoli tecnici sulla realizzabilità del nuovo presidio ospedaliero. Ad annunciarlo, in Consiglio Valle, è stato l'assessore regionale alla Sanità Carlo Marzi, rispondendo ad un'interrogazione della capogruppo del Progetto Civico Progressista Erika Guichardaz. «Lo studio è in fase di affidamento da parte di Siv (la società in house della Regione che segue i lavori di ampliamento del “Parini” ndr) e dovrà identificare le azioni e le opere idonee a ridurre gli aggravi di traffico. - ha spiegato Carlo Marzi - Il tavolo sarà nuovamente convocato per analizzare le indicazioni contenute nello studio». «Il tavolo tecnico - ha riepilogato l’Assessore - ha visto finora svolgersi 4 incontri, durante i quali non sono emerse criticità tecniche sulla realizzabilità dell'opera. In merito alle evoluzioni progettuali intervenute nel 2023, i primi elaborati in variante del progetto di ampliamento ad est confermano la compatibilità della realizzazione dell'intervento con la salvaguardia dei reperti archeologici, che verrebbero quindi ospitati all'interno del nuovo piano seminterrato prospiciente in via Guedoz. Riguardo a tale aspetto la Soprintendenza indicherà le modalità di fruizione dei reperti. I reparti ospedalieri oggi nella ex maternità e al Beauregard saranno tutti trasferiti al “Parini” nella fase successiva alla realizzazione dell'ampliamento, liberando questi 2 stabili dalle attività di matrice prettamente ospedaliera. Particolare attenzione è stata finora rivolta all'impatto dell'opera sulla città con riferimento all'interferenze con la viabilità, alle reti dei sottoservizi, alla dotazione di parcheggi, alla cantierizzazione vera e propria dell'opera. Le modifiche progettuali imposte dai ritrovamenti archeologici determineranno una nuova riorganizzazione distributiva degli spazi non consentendo di utilizzare l'accesso al parcheggio attestato sul lato Sud direttamente da via Roma».

Riguardo alle iniziative organizzate per far conoscere il nuovo progetto alla popolazione, Carlo Marzi ha detto che «nei prossimi mesi sarà installato nell'area dell'ampliamento uno spazio divulgativo, coperto e climatizzato, aperto al pubblico in orario diurno in cui saranno fornite informazioni e immagini relative alle attività del cantiere in corso. Per quanto riguarda le attuali camere mortuarie su via Chaligne, la variante di progetto prevede il loro adeguamento tramite demolizione e ricostruzione. L'emergenza sanitaria ha obbligato ad un'organizzazione differente delle attività anche mediante la realizzazione di strutture prefabbricate che hanno via via occupato tutte le aree esterne all'area ospedaliera anche libere da vincoli: è quindi in fase di valutazione una delocalizzazione temporale del servizio di morgue nel biennio 2024-2025 presso il cimitero cittadino, fermo restando altre possibilità ad oggi ancora in fase di approfondimento».

La consigliera Erika Guichardaz, nella replica, si è detta esterrefatta: «Nella risoluzione votata dalla vostra maggioranza, si parlava di un serrato confronto con il Comune di Aosta: oggi, apprendiamo che gli incontri dal 2021 ad oggi sono stati 4! Inoltre, si pensa solo ora allo studio del traffico, quando lo chiedevamo già 2 anni fa, e come se fosse un problema di poco conto. Mi sembra una situazione veramente assurda. Per l'informazione alla popolazione è bene che si mettano dei pannelli per spiegare i lavori ma sarebbe anche opportuno che quegli elaborati venissero spiegati alla Commissione visto che non si tratta di interventi minimali. Si parla, infatti, di chiusure del traffico di viale Ginevra, di via Saint-Martin-Corléans e di via Chaligne, di tagli di alberi, di modifica dell'illuminazione pubblica, di spostamento del depuratore, di rimozione delle linee della Deval. Pensare poi di spostare le camere mortuarie dall'ospedale al cimitero di Aosta vuol dire stipare le persone decedute e accrescere i costi delle famiglie che dovranno anche occuparsi dei trasporti. Continuiamo a fare rattoppi e ad oggi non conosciamo i costi: nell'ultima conferenza stampa di Giunta, l'Assessore ha parlato di 141 milioni, con questi soldi forse si sarebbe potuto costruire già un ospedale nuovo in un altro luogo».

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