«Per contrastare l’evasione fiscale sono necessari più controlli, la tracciabilità dei pagamenti e la riduzione delle tasse»

«Per contrastare l’evasione fiscale sono necessari più controlli, la tracciabilità dei pagamenti e la riduzione delle tasse»
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L’evasione fiscale è una delle grandi emergenze in Italia, specialmente in una fase di grave crisi economica come quella che stiamo vivendo. Come affrontarla?

Christian Dujany: «Bisognerebbe abbassare la pressione fiscale e comunque calibrarla meglio in funzione delle diverse fasce di reddito. Gli organi preposti dovrebbero effettuare controlli più mirati prima di erogare eventuali contributi, anche perché capita che li ottengano coloro che che ne hanno meno diritto».

Pietro Stammena: «Per contrastare l’evasione fiscale bisognerebbe moltiplicare i controlli incrociando i dati dei contribuenti, specialmente per le categorie più esposte a questo fenomeno, come liberi professionisti, commercianti e artigiani. Penso, inoltre, che tutti i pagamenti dovrebbero essere tracciabili e che dovrebbero esserci sanzioni esemplari per gli evasori, senza escludere nei casi più gravi pene detentive come accade negli Stati Uniti d’America».

Eleonora Bono: «La pressione fiscale in Italia aumenta in continuazione, impoverendo gli abitanti del nostro Paese e incentivando l’evasione. Per combatterla, un primo passo potrebbe essere quello di promuovere la tracciabilità, stabilendo una percentuale di detrazione delle spese sostenute differenziata in relazione alla tipologia di bene o servizio acquistato, limitando tale agevolazione a coloro che pagano mediante strumenti elettronici. Parallelamente, stante la difficoltà per le famiglie di conservare tutte le ricevute fiscali per usufruire delle detrazioni, si potrebbero istituire degli uffici pubblici ad hoc ai quali i cittadini possano rivolgersi per la consegna dei documenti fiscali e la corretta compilazione della dichiarazione dei redditi».

Stefania Evolandro: «Sarebbe utile ridurre la pressione fiscale per consentire a quella fascia di popolazione che evade le tasse “per sopravvivenza” di tornare a essere in regola con lo Stato, concentrando, invece, le forze per individuare i grandi evasori. A questo va aggiunto che il tentativo di ridurre, oppure addirittura di eliminare, il contante in circolazione, non è produttivo né per l’economia né per lo Stato, perché non invoglia a spendere ma istiga a evadere».

Alessandro Mantelli: «In Italia, come accade da molti anni, a pagare per intero le tasse sono i lavoratori dipendenti. Dunque si dovrebbe, come succede in alcuni Paesi dell’Unione Europea, tracciare i pagamenti con carte di credito e bancomat, sostenendo chi ne fa uso. Ormai sono troppi i lavoratori autonomi che non emettono scontrini e fatture».

Riccardo Del Frate: «L’evasione fiscale può essere debellata promuovendo nelle nuove generazioni il concetto che se tutti pagano le tasse, si paga di meno tutti. Inoltre si dovrebbero irrigidire le pene contro gli evasori. Però bisognerebbe anche calibrare meglio il prelievo fiscale in base al reddito dei contribuenti, con aliquote più alte per i ricchi e progressivamente inferiori per i meno abbienti».

Riccardo Del Frate
Alessandro Mantelli
Stefania Evolandro
Pietro Stammena
Eleonora Bono

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