Per Aosta Capitale della Cultura una legge ad hoc della Regione
Con un'interrogazione a risposta immediata discussa nella seduta del Consiglio Valle di mercoledì 5 ottobre, il gruppo Progetto Civico Progressista ha portato l'attenzione sulla candidatura di Aosta a Capitale italiana della Cultura per il 2025.
In particolare, la capogruppo Erika Guichardaz, richiamando le notizie apprese dopo il Consiglio comunale di Aosta, dove «Si parla di un'adesione della Giunta regionale al dossier e di un diniego all'iniziativa da parte dell'Ufficio della Presidenza del Consiglio», ha chiesto di conoscere la posizione ufficiale della maggioranza regionale alla proposta di candidatura e quali atti formali la sostengono, dal momento che non è stato possibile reperire alcun documento in merito.
L'assessore al Turismo Jean-Pierre Guichardaz ha risposto che «Abbiamo deciso di sostenere questo impegno fattivo e, oltre ad aver dato un incarico per la stesura del dossier di candidatura, abbiamo già messo a bilancio importanti fondi per investimenti sul patrimonio culturale valdostano e per la riqualificazione di beni e servizi anche in vista della data del 2025. Oltre ad una lettera di intenti che abbiamo formalizzato al Comune di Aosta, abbiamo agito con i fatti e continueremo fortemente a farlo. Se Aosta sarà designata quale Capitale della Cultura 2025, riteniamo che si renderà necessaria una legge ad hoc. Comunque, a prescindere dall'esito della candidatura, è importante compiere questi investimenti materiali e immateriali anche in funzione del 2050esimo anno della fondazione di Augusta Prætoria, che sarà un’occasione per celebrare la città di Aosta e un'opportunità unica per l’intera regione».
Erika Guichardaz, nella replica, ha ringraziato l'Assessore per i chiarimenti e ha commentato: «Apprendiamo con favore della lettera d'intenti e dell'impegno fattivo dell'Assessorato, addirittura attraverso lo stanziamento di fondi e la possibilità di realizzare una legge ad hoc, come avevamo chiesto. Alla luce di questa risposta non si capisce proprio perché l'Ufficio di Presidenza abbia preso una strada diversa dalla maggioranza. Abbiamo fatto un accesso agli atti per capire quali sono le vere motivazioni che stanno dietro questa decisione».