Patrick Stevenin è presidente del Consorzio apistico VdA
Cambio della guardia al vertice del Consorzio Apistico della Valle d’Aosta, proprio alla vigilia della tradizionale Sagra del Miele di Châtillon (si veda articolo a pagina 37). Il passaggio di testimone è avvenuto venerdì 15 ottobre scorso tra il presidente uscente Marcello Merivot di Fénis e l’apicoltore di Champoluc Patrick Stevenin. E’ stato eletto in occasione del rinnovo del direttivo del Consorzio nello scorso mese di settembre. Marcello Merivot aveva già deciso di non ricandidarsi. Patrick Stevenin, classe 1979, invece ha voluto mettersi in gioco per amore dell’apicoltura “eroica”, settore importante dell’agricoltura verso cui si stanno avvicinando molti giovani e che meriterebbe maggiore visibilità fuori dai confini della nostra regione. «Essere stato nominato presidente del Consorzio non può che farmi assolutamente piacere. - dichiara - L’apicoltura valdostana è qualcosa di straordinario per come viene condotta, per i luoghi dove viene praticata, per l’alta qualità dei suoi mieli. È un settore che merita la visibilità che le spetta, soprattutto fuori della Valle d’Aosta. Questo è sicuramente uno dei principali obiettivi che mi pongo. La nostra è un’apicoltura eroica, se vogliamo metterla sullo stesso piano della viticoltura. La nostra è una produzione di miele di montagna e alta montagna e proprio per le difficoltà legate al territorio ne produciamo meno di chi lo fa in pianura, dove essere apicoltore è sicuramente più facile e redditizio. Il nostro miele è però di altissima qualità e questo vale anche per il miele prodotto quest’anno, nonostante sia stata una stagione disastrosa per via delle condizioni climatiche avverse della primavera e di inizio estate. Voglio però continuare a credere nell’apicoltura che ho imparato a “masticare” sin da bambino. E’ anche vero che da alcuni anni molti giovani si stanno avvicinando al nostro mondo. L’agricoltura tutta sta cambiando e pure molti laureati, in tutta Italia, stanno intraprendendo la vita di agricoltori. È una cosa bella. Speriamo che non sia solo una moda!».