Passione e tradizione si sposano anche nella Foire di primavera

È stata una Fiera di Sant’Orso diversa da tutte le altre, quella di sabato 2 e domenica 3 aprile, perché oltre a essere primaverile ha segnato anche la ripartenza dopo lo stop forzato per la pandemia di Coronavirus. Flavio Corrado Thedy, scultore di Verrès, con alle spalle una ventina d’anni di Fiera, sul suo banco, in via Sant'Anselmo, espone bassorilievi «Realizzati con pezzi di legno che trovo nei boschi, dalla cui forma traggo ispirazione per scolpirli. Gli oggetti piccoli vengono comprati facilmente per souvenir della Fiera ma per quelli più costosi si spende con molta attenzione».
Nella vicina postazione di Stefano Pernisco di Aosta è un tripudio di Opinel di tutte le dimensioni con i manici intagliati abilmente. «Ho iniziato nel 1998 con oggetti piccoli in legno - racconta Stefano Pernisco - poi sono passato nel 2001 esclusivamente ai coltelli». Le impugnature, anche di corna di capriolo e camoscio, possono essere personalizzate con i nomi dei proprietari.
In piazza Chanoux, con 25 anni di presenza alla Millenaria, Daniela Buillet di Aosta presenta la sua cascata di colori attraverso splendidi fiori - che come spiega il marito Stefano Fioraso - «Sono assemblati con scaglie di legno finemente dipinti». Ed ecco allora rose rosse, stelle alpine e papaveri. Un lavoro impegnativo perché «Si parte dalla raccolta del legno di betulla, - aggiunge Stefano Fioraso - poi si procede a realizzare il fiore e a colorarlo».
Ivo Chapel di Aymavilles, settore giocattoli, pure lui in piazza Chanoux, presenta i tipici tatà e galletti in legno, «Oggetti i cui prezzi sono popolari - commenta Ivo Chapel - e che mi ricordano quando ero bambino e passavo ore a giocarci». Ivo Chapel partecipa da 40 anni alla Millenaria «Ma questa, in primavera, rimarrà nella storia. È bene che sia stata organizzata, pur fuori dalle date canoniche, perché ha offerto agli artigiani e ai visitatori l’occasione di rivedersi dopo una lunga assenza».
In via De Tillier Salvatore Fernando Dimauro, scultore di Aosta e in Fiera dal 1996, presenta la natura, tutto ciò che appartiene al bosco, splendide foglie in legno che sembrano senza peso, lumache e gnomi. È esposta pure una stupenda scultura in noce di una coppia di innamorati, seduti uno accanto all’altro, non più giovani ma che proprio per questo suscitano tanta tenerezza. «E' una Fiera che per la prima volta si svolge ad aprile - sottolinea Salvatore Fernando Dimauro - ma la gente non manca ed è molto interessata».
Pasquale Verduci di Aosta propone in via Croce di Città ha il banchetto pieno di zoccoli in pelle e legno, con misure che vanno dal 34 al 48. «C’è molto entusiasmo tra noi espositori poiché tanta era la voglia di ritornare. - ammette Pasquale Verduci - In questi 2 giorni quindi cerchiamo di dimenticare Covid e guerra».