Oyace, patteggiano la pena per le irregolarità nella costruzione della centralina idroelettrica
Si è conclusa mercoledì scorso, 14 aprile, con 2 patteggiamenti e altrettante assoluzioni la vicenda giudiziaria relativa alle presunte irregolarità nella costruzione di una centralina idroelettrica a Oyace. L'udienza si è svolta davanti al giudice dell’udienza preliminare Davide Paladino. L'ex sindaco di Oyace Remo Domaine, 51 anni, e l'imprenditore ed ex assessore a Bionaz Flavio Petitjacques, 44 anni, hanno concordato una pena (sospesa) di un anno e 6 mesi di reclusione ciascuno per concorso in corruzione per un atto d'ufficio. Lo stesso Remo Domaine, l'ex vicesindaco di Oyace Sandro Favre, 51 anni, e il segretario comunale Roberto Trova, 65 anni, di Roisan sono stati invece assolti con la formula «Perché il fatto non costituisce reato» dall'accusa di concorso in falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
L’inchiesta riguardava la realizzazione di una centrale idroelettrica, ancora non costruita, in località Gallians, a Oyace. Remo Domaine, difeso dall'avvocato Corrado Bellora, e Flavio Petitjacques, il cui legale è Saverio Rodi, erano imputati per concorso in corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio. A seguito delle indagini difensive, il pubblico ministero Luca Ceccanti ha derubricato il reato da corruzione propria a impropria, in quanto è emersa l'utilità pubblica della centrale, la cui realizzazione in questo modo non risultava più un atto contrario ai doveri dell'allora sindaco. Riguardo all'accusa di falso, il pubblico ministero Luca Ceccanti ha chiesto il proscioglimento di Remo Domaine, Roberto Trova, assistito dall'avvocato Ascanio Donadio, e Sandro Favre, i cui interessi sono tutelati dall’avvocato Federico Fornoni.
Secondo gli inquirenti, l’allora sindaco Remo Domaine dal 2016 si era attivato per risolvere problemi pratici, giuridici ed economici relativi alla all'opera che Flavio Petitjacques voleva realizzare. In cambio l'imprenditore lo aveva retribuito con il 50 per cento della società titolare, ovvero la Varere, della concessione di utilizzo della centralina - e quindi della metà dei futuri utili -, quota appartenuta alla figlia di Domaine. L'accusa di falso riguardava i verbali di 2 riunioni del Consiglio comunale di Oyace datate 2016 e la presunta presenza del sindaco Remo Domaine durante la discussione sulla richiesta di deroga al piano territoriale paesistico per il progetto della nuova centralina idroelettrica. Nel giugno 2020 Remo Domaine e Flavio Petitjacques erano stati posti agli arresti domiciliari, poi revocati.