Ottimismo tra baristi e ristoratori

Ottimismo tra baristi e ristoratori
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Niente freddo invernale, né indumenti pesanti e vin brulé per la Fiera di Sant’Orso che si terrà sabato 2 e domenica 3 aprile. Quali sono le previsioni per questa edizione che sarà diversa da tutte le altre? La guerra in Ucraina con il rincaro di materie prime e carburanti e la ripresa di contagi da Covid 19 allungano ombre inquietanti sul successo della manifestazione in termini di pubblico e di affari. «Io sono ottimista» assicura Vincenzo Macrì, titolare della Pizzeria da asporto Il Capriccio situata proprio all'ingresso del percorso fieristico di via Sant'Anselmo. «Speriamo però che non arrivino in massa gli ambulanti con prodotti enogastronomici di fuori Valle - aggiunge Vincenzo Macrì - e si piazzino a 50 metri dalla mai attività, ma al di là di questo prevedo un boom di visitatori, grazie al clima e alle date favorevoli».

Un’opinione condivisa da Stefano Marchesin, titolare del Bar Davit sempre in via Sant'Anselmo. «È sempre un appuntamento importante - commenta Stefano Marchesin - e sono certo che anche questa volta, nonostante le date non siano quelle tradizionali, sarà un successo. L'unica incognita è il caro carburanti che potrebbe scoraggiare i turisti a mettersi in viaggio».

È positiva pure la previsione di Giorgio Lenta, contitolare della Bottega degli Antichi Sapori e del Ristorante La Grenette di via Porta Pretoria. «Speriamo che i visitatori siano tanti per goderci questa manifestazione nel pieno rispetto delle norme i anti-pandemia. - afferma Giorgio Lenta - Stiamo uscendo da un momento davvero difficile e ci troviamo ad affrontare nuove difficoltà, come il caro bollette: il costo dell’energia elettrica, per esempio, è triplicato».

Alessandro De Antoni del Ristorante L’Osteria di via Porta Pretoria dichiara: «Noi siamo pronti e prevediamo una buona Fiera. Non avrà le caratteristiche di quella invernale ma l'importante è che ci sia perché è sempre un appuntamento molto atteso. La crisi economica e il rincaro di carburanti e materie prime non so quanto possano influire, però sono certo che di gente ne arriverà comunque».

In via Aubert, Enzo Gullone del Bar Roma non ha esitazioni: «Ho grandi attese per questa Fiera, dato che ho sentito voci di tante prenotazioni nelle strutture ricettive per questi 2 giorni e di pullman in arrivo. Se a tutto ciò aggiungiamo che con ogni probabilità il clima sarà mite, mite il gioco è fatto. Una cosa di cui tenere conto, purtroppo, sono gli aumenti di questi giorni. Quindi prevedo tantissimi visitatori ma con un potere di acquisto minore. Con questo cambiamento di date, potremo valutare in base ai risultati se continuare a organizzarla il 30 e 31 gennaio, indipendentemente dalla cadenza settimanale, oppure spostare definitivamente la Fiera al sabato e alla domenica. Un’ipotesi sulla quale si è tanto dibattuto e che mette a confronto tradizione e buisiness».

Per Francesca Bergamini, titolare del Ristorante La Locanda Urbana di via Croix de Ville, questa edizione della Millenaria «È una bella incognita». Per quale motivo? «Non sappiamo quanta gente verrà. - sostiene Francesca Bergamini - La tradizione è che la Millenaria si svolga a fine gennaio: fuori Valle si sarà saputo di questo cambiamento? In inverno i visitatori cercano un posto al caldo nei ristoranti mentre in primavera la gente magari pranzerà al sacco in qualche parco. Se aggiungiamo la pandemia e degli aumenti dei costi di carburanti, elettricità e gas, siamo certi che i turisti arriveranno? Spero proprio di sbagliarmi, ma prevedo una Fiera sottotono».

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