Ospedale: monolite urbano o distretto sanitario green?
Di fronte all’ottantenne ospedale valdostano già Mauriziano ora Umberto Parini è stato installato un punto informativo, per i cittadini, che proietta un filmato con le varie fasi del cantiere del futuro ampliamento, fino alla visione dei lavori ultimati. Sono ormai passati molti anni, troppi, per considerare che alcuni lavori di ampliamento e di ristrutturazione possano essere sufficienti a rendere l’unico ospedale valdostano all’altezza delle esigenze. Quasi tutte le città del mondo posizionano ormai gli ospedali principali fuori dal centro, per una questione di logistica (la velocità nel trasporto con le ambulanze che non debbano soffrire il traffico di un centro), per agevolare l’accesso e il parcheggio degli utenti, per i possibili ampliamenti futuri, per i rinnovi tecnologici ed energetici voluti dall’evoluzione nella ricerca. Non solo la pandemia, ma la stessa crescita repentina della ricerca, hanno cambiato le necessità di adeguamento di un ospedale, per altro in questo caso l’unico a servire tutta la Valle d’Aosta; un ospedale soggetto a periodiche sollecitazioni quindi a causa dell’arrivo massiccio di turisti, a seconda delle stagioni.
Il progetto di ampliamento del vetusto ospedale è datato esso stesso ormai almeno di qualche anno, il che lo rende già vecchio ancora prima di vedere la luce. Non parliamo poi degli adeguamenti alle nuove ricerche scientifiche, anche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che dimostrano come ogni ospedale debba avere necessariamente aree verdi al suo fianco, che assicurino non solo un’indispensabile qualità dell’aria, come anche una visione più sana, che aiuti il benessere psicofisico del malato (“la natura si fa cura” si dice), cosa che in Valle d’Aosta dovrebbe essere scontata. Trovo che il fatto che, a distanza di trent’anni da quando vennero redatti i primi studi di fattibilità, ancora si faccia questa discussione sia la dimostrazione di come la visione politica sia inadeguata. Prendersi cura, la missione dell’assistenza sanitaria, parte dal luogo eletto alla cura, il punto di riferimento dei cittadini, un luogo che dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello per una regione che vanta una specificità naturalistica; con questo obiettivo la politica dovrebbe lavorare alla celere progettazione di una struttura nuova, un vero e proprio distretto sanitario green, all’avanguardia, che possa diventare attrattivo per società di ricerca, medici ed operatori del settore, il tutto integrato a spazi comuni e zone verdi: un’area sanitaria contemporanea che veicoli tutte le potenzialità di una regione attenta alla comunità e al proprio ecosistema.