Oscar Green Coldiretti, quattro aziende valdostane premiate alla finale interregionale al Forte di Bard
Si intitola “Radici per il futuro” l’edizione 2024 di Oscar Green che mercoledì scorso, 16 ottobre, ha premiato, nella cornice del Forte di Bard, 15 imprese innovative tra Piemonte e Valle d’Aosta, guidate da giovani.
Giunto alla XVIII edizione, il concorso è un’iniziativa promossa Coldiretti Giovani Impresa per valorizzare i giovani agricoltori che si impegnano per dare risposte concrete e innovative alle difficoltà che stanno compromettendo il loro futuro.
Alla cerimonia del concorso erano presenti la delegata regionale Giovani Impresa Valle d’Aosta Stephanie Anselmet, la presidente di Coldiretti Valle d’Aosta Alessia Gontier, il direttore Elio Gasco, il presidente senior Fulvio Borbey e la responsabile Donne Coldiretti Valle d’Aosta Sara Manganone. A fare gli onori di casa la presidente del Forte Ornella Badery. La cerimonia è stata presentata dal conduttore Mario Bargi.
Tra le realtà che hanno ottenuto un riconoscimento anche 4 giovani imprenditori agricoli valdostani.
Per la Categoria “Campagna Amica” il finalista valdostano è Amadou Baldeh, originario del Gambia, ma residente a Hône. Spinto dalla ricerca di un futuro migliore, ha avviato un’azienda agricola focalizzata sulla coltivazione di prodotti ortofrutticoli. Partendo dalla coltivazione dei mirtilli, oggi coltiva e propone, attraverso i mercati di Campagna amica, una vasta gamma di prodotti, tra cui noci sgusciate, nocciole caramellate, liquore al genepy e patate.
Alessia Planaz di Torgnon è invece la vincitrice per la categoria “Custodi d’Italia”. Dopo aver conseguito la laurea, è rientrata a Torgnon, dove si dedica con impegno alla sua azienda di 110 bovini di razza pezzata rossa valdostana, mantenuti in libertà nei pascoli. Con il latte produce Fontina d’alpeggio Dop. Il suo lavoro è orientato al rispetto del benessere animale e alla sostenibilità ambientale.
Per la nuova categoria “Agri-Influencer” si è distinta invece Alessandra Marcoz titolare insieme al fratello Federico di Tanteun e Marietta, sui social anche conosciuti come Teama, una cantina vinicola insediata nel centro della città di Aosta, in un antico edificio romano dove si trova il Mulino de la Reissaz. Dopo 12 anni di attività i 2 giovani viticoltori hanno visto crescere la loro produzione e i loro clienti grazie anche ad un uso competente e professionale del web.
Tradizioni e tecnologia si incontrano anche per il quarto finalista valdostano, la società agricola Lo Copafen di Chambave gestita dalla quarta generazione di eredi. A ritirare il premio della Categoria “L’impresa che cresce” - ottenuto grazie al continuo ampliamento dell’offerta che attualmente prevede oltre alla lavorazione della Fontina, la produzione di salumi e di altre specialità, vendute anche online e illustrate al pubblico in visite guidate e degustazioni - la giovane Anny Peraillon.
«Questo concorso è la testimonianza concreta ed evidente di come l’agricoltura possa essere per i giovani una traiettoria concreta di futuro. - ha sottolineato la delegata regionale dei Giovani di Coldiretti Valle d’Aosta Stephanie Anselmet - Le aziende che concorrono per l’Oscar Green sono rappresentative di un modello di innovazione sostenibile in agricoltura che affonda le sue radici nella terra e nelle nostre piccole comunità. I progetti premiati dimostrano come i giovani sappiano pensare ed ampliare le proprie imprese mantenendo sempre salde le radici e portando solidità ai progetti».
«Per i nostri giovani imprenditori l’Oscar Green è una grande vetrina e un’opportunità per condividere le loro innovazioni e i loro progetti. - rimarcano Alessia Gontier ed Elio Gasco, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Valle d’Aosta - Nonostante le criticità causate dalla guerra, dalle speculazioni di mercato e dagli sconvolgimenti generati dal cambiamento climatico, le nostre imprese dimostrano tenacia e coraggio nel saper mettere in atto i progetti che abbiamo premiato e che nascono da esigenze e sperimentazioni, ma che sanno poi concretizzarsi in vere progettualità».