Orfano del Pd, Progetto Civico Progressista prova a collaborare con il Movimento 5 stelle e Adu
Mentre il Pd in Consiglio regionale si sposta al centro, Area Democratica e Rete Civica, dopo essere uscite dalla maggioranza, cercano l’intesa con altre forze politiche, coinvolgendo anche quelle che attualmente sono fuori dal Consiglio Valle. Ai tavoli sull’ambiente e trasporti e sulle riforme istituzionali si sono seduti pure alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle valdostano, insieme ai rappresentanti delle altre forze politiche di Progetto Civico Progressista, escluso appunto il Pd. Adu si è resa disponibile per un confronto su temi specifici. «Esiste una collaborazione positiva e costruttiva su alcuni contenuti» commenta Raimondo Donzel portavoce di Area Democratica. «Per evitare che le liste elettorali siano ridotte ad autobus per entrare in Consiglio, come hanno fatto i consiglieri regionali del Pd e alcuni indipendenti, bisogna rafforzare la collaborazione su proposte concrete. - continua - Con molti esponenti di Adu e con il M5S ho trovato molta sintonia, la prospettiva è positiva». Dello stesso avviso la consigliera regionale Erika Guichardaz: «Pcp è nata per unire le forze progressiste, autonomiste ed ecologiste che fanno riferimento al centro sinistra e quindi non abbiamo mai fatto mistero di voler lavorare con interlocutori come Adu e i Cinque stelle, che condividono con noi valori e temi comuni. Da diversi mesi quindi nei tavoli unitari ci siamo confrontati su temi come Cime Bianche, l’ospedale, la ferrovia, le discariche, la lotta alla criminalità, il lavoro, mettendo quindi al centro gli intenti programmatici di cui siamo portatori».
Positiva anche la prospettiva della deputata e referente del Movimento 5 Stelle valdostano Elisa Tripodi: «È necessario e giusto confrontarsi sui temi con le forze politiche con cui sentiamo di condividere delle posizioni. Come ho sempre detto, il Movimento 5 Stelle non ha preclusione nel lavorare su obiettivi che possono essere raggiunti assieme ad altri movimenti politici con i quali si condividano finalità e propositi unitari». «Io sono orgogliosa del risultato raggiunto assieme a Chiara Minelli sull'inserimento nel Piano nazionale di ripresa e resilienza-Pnrr dell'elettrificazione della nostra tratta ferroviaria - continua Elisa Tripodi - perché oltre ad essere un obiettivo che entrambe le nostre forze politiche avevano nel programma elettorale, la realizzazione concreta è avvenuta in virtù di un lavoro costante di collaborazione, non solo tra movimenti politici diversi, anche tra i diversi livelli istituzionali, ognuno con il suo ruolo e tutti necessari per raggiungere questo Importantissimo risultato, a vantaggio di tutti e non di pochi». Per Elisa Tripodi dal punto di vista politico, sia regionale che nazionale, si è trattato di un risultato importante: «Solo grazie a questo intervento anche la Valle d'Aosta avrà la sua opera infrastrutturale all'interno del Pnrr. Come Movimento 5 stelle abbiamo già dimostrato il nostro intento a collaborare con chi condivide con noi alcune battaglie, ancora prima che si parlasse di unire tutte le forze di area progressista. Per il futuro si vedrà, noi restiamo disponibili al dialogo, soprattutto sui temi». Non si sbilancia ancora Adu, che continua a chiedere tavoli su temi specifici. Il portavoce Mirko Billet conferma: «Ci siamo sempre dichiarati disponibile alla collaborazione su temi specifici che ci sono cari come movimento. In quest'ottica va ricordato che abbiamo anche scritto il testo di due proposte di legge, una sulle imprese recuperate e una sull'omofobia, offrendola alle forze politiche in Consiglio regionale perché vengano presentate e discusse. Su queste due leggi c'è assolutamente la voglia di confrontarsi per apportare tutte le migliorie possibili. Come Adu riteniamo che un percorso politico serio debba fondarsi sul lavoro di temi specifici - riferisce Mirko Billet - e solo attraverso questo confronto, si possono poi eventualmente pensare ad altro. I comitati elettorali che “sbocciano” solo alla vigilia delle elezioni non sono nelle nostre corde. È chiaro che gli interlocutori devono essere persone coerenti e prive di ambiguità sul piano politico». Critico sui tavoli di Pcp invece il commissario del Pd Umberto D’Ottavio, che commenta: «E’ una delle cose più imbarazzanti che abbia mai visto».