«Oramai il Pd valdostano non è altro che una succursale dell’Union Valdôtaine»

«Oramai il Pd valdostano non è altro che una succursale dell’Union Valdôtaine»
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Dopo averlo minacciato per settimane, alla fine è arrivata la comunicazione ufficiale: Area Democratica Gauche Autonomiste, l’associazione all’interno del Pd che fa riferimento all’ex assessore Raimondo Donzel, non parteciperà al congresso del Partito Democratico della Valle d’Aosta, previsto per martedì 7 dicembre prossimo. E non vi parteciperà «Né con una propria mozione congressuale, né con esponenti dell’Area autorizzati a parlare per essa».

Il motivo? L’atteggiamento che ha avuto il commissario del Pd Valle d’Aosta Umberto D’Ottavio da quando si è insediato. «Abbiamo atteso per lungo tempo un commissario che rimettesse ordine all’interno del Pd valdostano» commenta Gianni Champion di Area Democratica. «Nel Pd erano venute a meno le norme statutarie, la regolarità dei tesseramenti, le convocazioni di Assemblea e Direzione, l’approvazione dei bilanci e il rispetto degli accordi sottoscritti. Con il tempo abbiamo capito che Umberto D’Ottavio ha totalmente ignorato questi problemi interni al partito - continua Gianni Champion - ed è venuto qui solo per assicurarsi che Progetto Civico Progressista-Pcp restasse al governo con gli autonomisti».

Gli aderenti dell’associazione Area Democratica sono rimasti delusi anche dalle dichiarazioni di Umberto D’Ottavio riguardo al fatto che la maggioranza Lavevaz non poteva essere in alcun modo messa in discussione, oltre ad aver avallato l’atteggiamento dei 5 consiglieri di Pcp nei confronti dell’ex capogruppo Erika Guichardaz, ormai messa all’angolo.

«Oramai il Pd valdostano non è altro che una succursale dell’Union Valdôtaine» commenta invece Raimondo Donzel, anche lui deciso a non partecipare al congresso. «Si apre una frattura insanabile tra questo Pd e le componenti della società valdostana che guardano a sinistra. Per me sono meglio la solitudine e l’umiliazione dell’esilio, alla sciatteria di un congresso tragicomico».

Secondo Raimondo Donzel se nel resto dell’Italia il Pd sta aprendo un dialogo ampio con tutte le forze di sinistra, in Valle d’Aosta si è chiuso invece nel “bunker” di Palazzo Deffeyes al presidio della Giunta Lavevaz, non rispettando il programma e non proponendo nessun provvedimento di sinistra. «Faremo il congresso senza Area Democratica e senza Donzel» risponde il commissario Umberto D’Ottavio, deciso a rimandare le accuse al mittente.

«Le sue sono opinioni condite solo da pregiudizi. - continua il Commissario - Da tre mesi che gli chiedo di portare il suo contributo al dibattito e di partecipare. Se preferisce la piazza di Facebook non saremo certo noi ad impedirglielo, restiamo un partito di donne e uomini liberi e non si costringe nessuno a stare con noi, così come non accettiamo di essere costretti a conclusioni politiche che davvero non capiamo da quale fonte vengano tratte. Il Pd è un partito progressista e di sinistra, vuole unire i progressisti in Valle d'Aosta e in Italia, con il campo più largo possibile. Le conclusioni le faremo il 7 dicembre, non prima».

Riguardo alle possibili candidature a segretario, al momento nessuno all’interno del Pd si sbilancia, anche se circolano voci su Luca Tonino, presidente del Consiglio comunale di Aosta.

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