“Olimpiadi, è stato bellissimo: adesso voglio una vacanza”
Una trasferta a La-Chaux-de-Fonds, mezz’ora di macchina da Neuchatel, è una sorta di gita fuori porta per Eleonora Marchiando, reduce da un viaggio che l’ha portata da Tokyo a Roma, da Roma e Milano e da Milano ad Aosta. Eleonora ha viaggiato con la nazionale italiana di atletica leggera, la sorpresa per eccellenza di questi Giochi Olimpici. Lei ha fatto parte di questa squadra che ha raccolto risultati senza precedenti: 5 ori olimpici sono un qualcosa di difficilmente pronosticabile e pure di difficilmente raccontabile, soprattutto se la “fonte” è Eleonora Marchiando. Ragazza con la testa sulle spalle - e questo già lo si sapeva - e che racconta candidamente come nelle sue 2 settimane al villaggio olimpico non abbia chiesto selfie a questo o a quel campione.
Questione di stile: Eleonora Marchiando è così, prendere o lasciare. Nell’immaginario collettivo è la ragazzina timida che con la Calvesi era brava ma non faceva impazzire. Il tempo l’ha cambiata, soprattutto a livello sportivo, altrimenti alle Olimpiadi non ci sarebbe andata. Anche caratterialmente non è più quella di una volta: la timidezza non c’è più, Eleonora però rimane una persona estremamente riservata che però ha carattere da vendere. Lo si intuisce dalle sue parole - poche, mai sopra le righe e allo stesso tempo neppure banali - e dalle risate che le sfuggono di tanto in tanto. Perché nel viaggio di ritorno da Tokyo, e nei primi giorni di normalità post olimpica, Eleonora Marchiando ha riflettuto e ha digerito un’esperienza che è stata allo stesso tempo bellissima e traumatica. Il contatto con la terza barriera nella batteria dei 400 ostacoli rimarrà indelebile, così come l’esclusione dal quartetto della 4x400. Eleonora Marchiando mastica amaro, ha fatto (e farà) le considerazioni del caso con chi di dovere, ma non vuole certo fare polemiche sui giornali.
Adesso, però, per lei è arrivato il tempo del riposo. Non dimentichiamoci che i Giochi di Tokyo - a prescindere dal risultato - sono stati l’ultimo atto di una stagione lunga e intensa, iniziata a febbraio e che non si è mai fermata realmente. Lo farà oggi, sabato 14 agosto, dopo i 400 ostacoli de La Chaux- de-Fonds, un appuntamento che avrà il sapore del “rompete le righe” per Eleonora Marchiando e per tanti atleti della squadra azzurra impegnati nel meeting elvetico. “Ho bisogno di staccare un po’, di prendermi del tempo per me. Andare al mare, fare una vacanza, non pensare ai blocchi di partenza o agli ostacoli. E neanche all’università: lo ammetto, agli studi non penso troppo da qualche mese e a settembre devo rimettermici sotto. Però adesso voglio fermarmi un poco”.
Una lezione per il futuro
Eleonora Marchiando è arrivata ad Aosta martedì scorso, 10 agosto. Il tempo di smaltire il fuso orario ed è già stata ora di partire per la Svizzera, anche se la gara odierna a La-Chaux-de-Fonds non ha certo lo stesso valore di quelle affrontate nel corso della stagione dalla campionessa aostana.
“Faccio questa corsa e poi vediamo, di certo ho bisogno di distrarmi un po’. La stagione è stata lunga e intensa, la questione Covid ha aumentato a dismisura la pressione e lo stress durante le corse e i ritiri. - ammette Eleonora Marchiando - Le Olimpiadi? Un’esperienza bellissima dal punto di vista generale, con qualche macchia qua e là. La gara dei 400 ostacoli poteva andare meglio, però l’errore che ho commesso fa parte del gioco e bisogna accettarlo. E’ un’esperienza che può servire per il futuro. Potevo fare di più, ma se con la mente torno a inizio stagione questo 2021 mi sembra di aver vissuto in un sogno. A inizio anno non mi sarei mai aspettata di andare ai Giochi Olimpici”.
Scontato parlare dell’esclusione dalla 4x400. “Le scelte tecniche sono condivisibili o meno, però bisogna accettarle. - dice masticando amaro Eleonora Marchiando - Eravamo in 9 per la staffetta, non è stato facile scegliere 4 ragazze e lasciarne 5 sulle tribune. Però, certo, quest’anno avevo sempre gareggiato, e bene, ai vari Mondiali e in Coppa Europa”.
Meno scontato portare a casa 5 medaglie, tutte d’oro, da una disciplina che mai aveva regalato soddisfazioni del genere allo sport italiano. “Beh, all’interno della squadra si sapeva che qualche medaglia poteva arrivare. Da lì a pensare a 5 vittorie, però, ne passava parecchio. Ero allo stadio quando prima Gianmarco Tamberi e poi Marcel Jacobs hanno vinto l’alto e i 100 metri, sono stati 10 minuti incredibili. Bellissimi in un certo senso, anche se gareggiare in uno stadio senza pubblico lascia sicuramente un senso di vuoto. Il risultato, però, resterà per sempre”. Eleonora Marchiando lascia poi spazio ai ricordi di 2 settimane comunque incredibili. “E’ stata una trasferta bella ed emozionante: lo ammetto, la prima parte non l’ho vissuta benissimo, complice il risultato della mia gara, però poi ho cercato di fare tesoro di tutte le esperienze possibili. Il villaggio olimpico? In mensa ho incontrato gente proveniente da ogni angolo del mondo, però vista la situazione sanitaria abbiamo cercato di rimanere in contatto soprattutto con gli italiani. Quali sono i miei prossimi obiettivi? Ci penserò dopo le vacanze. Sicuramente finire gli studi: devo dare ancora 7 esami per finire la magistrale di Scienze Economico Aziendali alla Bicocca di Milano, parto da lì. E poi si vedrà”.