Nuovo volto per “Casa Luchini” con l’efficientamento energetico

Nuovo volto per “Casa Luchini” con l’efficientamento energetico
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“Palazzo Valbruna” di via Promis e la “Casa Condominio Aosta” di via Monte Solarolo furono i due primi caseggiati di grandi dimensioni costruiti in città e destinati all’utenza privata. Li avevano preceduti le caserme militari e le case operaie costruite prima dall’Ansaldo e poi dalla Cogne, nelle quali però gli alloggi erano di proprietà dell’azienda ed affittati ai dipendenti.

“Palazzo Valbruna” venne progettato con un’attenzione particolare al passaggio di collegamento tra via Promis e via Duc destinato ai negozi, una novità assoluta per Aosta concepita tenendo conto del clima rigido. La “Casa Condominio Aosta” commissionata dal noto impresario edile Carlo Luchini nelle intenzioni del suo progettista, l’altrettanto noto geometra Marcello Cortelli, già tecnico del Genio Civile e poi anche lui imprenditore nell’edilizia, avrebbe dovuto invece essere una grande casa di montagna, con elementi in legno che richiamassero l’architettura tradizionale alpina.

Era la primavera del 1947 e nel breve volgere di alcuni mesi le esigenze del mercato mutarono completamente, tanto che Carlo Luchini e Marcello Cortelli dovettero modificare le loro intenzioni e la “Casa Condominio Aosta” crebbe di due piani, portandoli a otto e stravolgendo così il progetto originario. In poco tempo infatti numerose famiglie aostane avevano individuato in questa nuova costruzione - che si trovava esattamente tra la vecchia via Saint-Martin (l’attuale Abbé Gorret) e la via Nuova di Saint-Martin come si chiamava allora - un posto ideale per acquistare uno dei suoi ventidue alloggi, realizzati con qualità strutturali tipiche ancora degli anni Trenta e Quaranta, visti i materiali di pregio impiegati, la portineria al piano terreno, nonché il garage per le auto, un’altra novità. Il condominio accolse i suoi primi inquilini nel febbraio del 1950.

Però la richiesta continuò ad essere elevata che nel marzo del 1952 Carlo Luchini, sempre su progetto di Marcello Cortelli, iniziò i lavori di ampliamento del fabbricato esistente, aggiungendo sul fronte di quello che nel frattempo era diventato corso Saint-Martin de Corléans un altro corpo, con un ingresso indipendente, questa volta però denominato “Casa Luchini Carlo”, con negozi, uffici, portineria e tredici alloggi, distribuiti su sette piani di altezza ed i cui lavori terminarono a tempo di record nel dicembre del 1953.

Quello che attualmente sembra perciò un unico condominio e che per decenni ha rappresentato un esempio nella realizzazione di appartamenti prestigiosi ad Aosta, da alcune settimane è avvolto da un imponente ponteggio. I lavori che sono in corso di realizzazione - per un importo rilevante di 2 milioni e 640mila euro - riguardano l'efficientamento energetico: il fabbricato verrà rivestito con un cappotto di lana di roccia, si coibenterà il tetto, saranno isolate le parti interrate e sostituti i vecchi serramenti con nuovi in Pvc, nonché le ringhiere dei balconi che verranno spostate in avanti e rialzate da ottanta a cento centimetri.

«L'impianto di riscaldamento - spiega l’ingegner Lorenzo Nelva Stellio, responsabile della progettazione - non necessita di interventi perché è già moderno grazie a una centrale termica a condensazione. Inoltre gli aggettamenti del primo e del secondo piano saranno foderati in lamiera di alluminio per "movimentare" l'estetica dell'immobile. Invece la storica zoccolatura in pietra scura lucida ha dovuto essere rimossa e verrà sostituita con un rivestimento in doghe di piastrelle per mantenere l'aspetto materico dal colore tenue, probabilmente un grigio che richiami il colore originale».

La “Casa Luchini” avvolta dalle impalcature, a destra il condominio nel 1951 appena terminato spicca tra i prati lungo la nuova via Saint-Martin

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