Nuovo protocollo per le gare giovanili
Prove di normalità per il calcio giovanile valdostano. Quando la Valle d’Aosta passerà in zona gialla potrà essere adottato il nuovo protocollo recentemente emanato dalla Federcalcio per la ripresa dell'attività delle categorie ritenute non di interesse nazionale. Uno dei passaggi più importanti del nuovo testo riguarda la possibilità di svolgere allenamenti collettivi e attività sportive di contatto, di base ed agonistiche, organizzate in ambito dilettantistico e giovanile. In buona sostanza si potranno organizzare partite amichevoli e tornei, rigorosamente però a porte chiuse, e questo perché “Fino al 1° giugno non è consentita la presenza di pubblico negli impianti sportivi. A partire da tale data, la presenza di pubblico sarà comunque consentita soltanto per gli eventi e le competizioni di livello agonistico riconosciuti di interesse nazionale”.
Si riprende ma con diverse prescrizioni, come ad esempio quella che riguarda il numero di partecipanti alle amichevoli o ai tornei che dovrà essere contingentato. In caso di movimentazioni per le trasferte, le stesse dovranno essere organizzate con modalità che rispettino le prescrizioni esistenti in materia di distanziamento e tracciamento dei contatti. L’accesso all’impianto sportivo dovrà essere consentito ai soli operatori sportivi impegnati nell’allenamento (atleti, tecnici, arbitri, dirigenti, collaboratori), eventuali accompagnatori non avranno accesso all’impianto. Stante la necessità di continuare a garantire il rispetto di tutte le disposizioni idonee al contenimento della diffusione del virus resta interdetto l’utilizzo degli spogliatoi ed è obbligatoria l'autocertificazione così come rimane obbligatoria la misurazione della temperatura al momento dell'ingresso nella struttura. Dovrà inoltre essere verificato che tutti i calciatori/allenatori che prendono parte alle attività siano in possesso di certificato medico per l’attività sportiva, agonistica o non agonistica. Qualsiasi persona non coinvolta nella pratica sportiva, ma impegnata a vario titolo in altre funzioni (segreteria, amministrazione), qualora debba svolgere la propria attività all’interno dell’impianto ha l’obbligo di indossare la mascherina e di rimanere al proprio domicilio nel caso compaiano febbre o altri sintomi sospetti.